Chi ha detto che il calcolo del Pil (Prodotto Interno Lordo), a San Marino, non sia comparabile con quello degli altri Stati? L’Ufficio programmazione economica, all’indomani della trasmissione di Michele Santoro, aveva puntualizzato che in realtà la comparazione era possibile, e che anzi ogni anno i dati rilevati vengono inviati al Fondo Monetario Internazionale, che li certifica. Un po’ di cifre per capire meglio. Il Pil altro non è che l’indicatore che misura la ricchezza prodotta da uno Stato. In tutti i Paesi del mondo, San Marino compreso, il Pil si rileva coi redditi da lavoro dipendente, col risultato lordo di gestione, con le imposte sulla produzione e sulle importazioni, sui contributi alla produzione e alle importazioni, in detrazione ai fattori prima elencati. Ad esempio: se vengono devoluti contributi alle imprese, questi vanno detratti. Ogni settore incide percentualmente sul Pil: riguardo ai dati del 2004, sappiamo che l’agricoltura ha inciso per lo 0,11%; le industrie manifatturiere per il 41,31%; le costruzioni e gli impianti per il 7,42%; il commercio per il 10,16%; le trasporti e le comunicazioni per l’1,46%; il credito e le assicurazioni per il 16,47%; i servizi per il 9,39%, il settore pubblico allargato per il 13,68%. Tutti settori che compongono il Pil, il cui dato reale per il 2004 è del 4,6%: in soldi equivale a 861 milioni di euro. Il dato è più o meno rimasto costante negli ultimi anni, eccezion fatta per il 2002, quando il Pil crollò allo 0,3% perché emerse il buco di bilancio.
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