Anche i dati delle ultime iscrizioni agli istituti superiori lo confermano: sempre più studenti scelgono l'Italia. Per loro, la legge prevede il rimborso delle spese di trasporto scolastico. E la prima istanza d'arengo, delle 23 presentate alla Reggenza Mularoni- Amici, guarda proprio a questo contributo – definito “un carico per i sammarinesi che già concorrono al mantenimento della scuola in territorio”; ne chiede la soppressione, quando si frequentino indirizzi di studio già presenti nell'offerta del Titano. Obiettivo: “razionalizzazione della spesa, in un momento di difficile congiuntura per lo stato”. Dai dati diffusi dall'Ufficio diritto allo studio, sono 720 i sammarinesi che studiano fuori territorio (contro i 586 a San Marino). 228 quelli che a settembre hanno già pagato l'intero costo del trasporto annuale: 167mila euro in totale, poi rimborsati, tranne una detrazione di 70 euro a studente. 517 invece quelli che pagano dilazionato: mensile, bi o trimestrale per un importo totale - dati fermi a febbraio – di 360mila euro. Questo per chi frequenta quotidianamente istituti del riminese, da Santarcangelo a Misano. Altro discorso per chi allarga la sua scelta a Forlì e Cesena, Pesaro e Urbino: in questo caso – e sono 15 i ragazzi – scatta la borsa di studio (a coprire le spese di convitto): tre scaglioni in base al reddito, dai 760 ai 2279 euro.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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