La soddisfazione sul Titano ha il freno a mano tirato. Sicuramente le parole di Luigi Magistro, direttore centrale per l’Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, sono un riconoscimento importante anche da parte italiana all’azione della Repubblica sulla strada della trasparenza. Il capo degli ispettori italiani del fisco infatti ha sottolineato la collaborazione ritenendo ingiustificata la permanenza di San Marino in black list. Lo ha detto pubblicamente, davanti all'ex Segretario agli Esteri, Fiorenzo Stolfi, l'ex presidente di Banca Centrale, Antonio Valentini e il responsabile politico delle Finanze, Pasquale Valentini, che ha sottolineato come la black list colpisca le aziende serie e non quelle responsabili delle distorsioni. Tutto questo nel corso di un convegno a Pavia, un seminario organizzato dall'Università sulla fiscalità internazionale. L’invito alla prudenza arriva proprio per questo: “Sono affermazioni importanti – riconosce il segretario al Lavoro Francesco Mussoni- ma sono state raccolte nel corso di un convegno e non durante una occasione istituzionale” . Al di là della cornice comunque l’affermazione di Magistro, che due settimane fa aveva bacchettato la Svizzera con un laconico “non ci sono i presupposti per cancellarla dalla black list” fanno capire che qualcosa tra Italia e San Marino sta davvero cambiando. C’è un concetto invece che non cambia mai. E’ molto più concreto di quanto sembri e Magistro non perde occasione per ribadirlo "la trasparenza è anche apertura dal punto di vista fiscale e scambio di informazioni”.
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