Ciò che preoccupa maggiormente i governanti del Vecchio Continente è la situazione economica. La recessione sembra sempre più avvitarsi su se stessa. Nel bollettino mensile della Banca Centrale Europea dati sconfortanti. La crescita resta debole nell'Eurozona, nonostante le misure anche non convenzionali adottate negli ultimi mesi. Francoforte rileva inoltre che gli economisti delle istituzioni private rivedono in peggio le stime 2012-2014 di crescita e quelle sulla disoccupazione. Nel frattempo i dati macroeconomici italiani continuano ad aggravarsi drammaticamente. Nel terzo trimestre 2012 – comunica l’ISTAT - il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2,4% nei confronti del terzo trimestre del 2011. Il periodo in esame è il quinto consecutivo in cui si registra un calo congiunturale del Pil. Ma il presidente della Bce è comunque fiducioso. “Confido che l'Europa emergerà rinvigorita da questa crisi”: ha affermato Mario Draghi nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico della Bocconi. Draghi ha invitato al consolidamento dei conti basato sul calo della spesa corrente e non sull'aumento delle tasse. "E' importante capire – ha poi concluso - che la stabilità finanziaria è nell'interesse di tutti e in primis dei paesi creditori".
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