Gli imprenditori sammarinesi invocano una svolta. “Troppo tempo perso” - accusa dal canto suo l'Assoindustria. In una nota dai toni particolarmente duri, punta il dito su Governo e maggioranza. “Abbassare i toni”, e mettersi al lavoro, - affermano gli industriali - lo chiediamo ancora una volta noi, inascoltati da troppo tempo da chi continua a fomentare lo scontro e disattende gli impegni presi”. Anis non transige. “Chiunque prosegua nella direzione delle costanti schermaglie perdendo di vista i veri obiettivi – tuona - si assuma la responsabilità di fare il male del Paese, perché questo si sta facendo. Occorre semmai puntare su un piano strategico e operativo che faccia comprendere la direzione che il Paese intenderà seguire senza cadere nella tentazione di scegliere strade facili. La parola elezioni – conclude - circola sempre più insistentemente, anche se ancora non si è mai verificato che faccia rima con la parola soluzioni”. Le riforme restano per Anis la prima, grande urgenza, da attuare con la massima condivisione, “perché poi – attaccano - una volta al governo, abbiamo visto, nessuno le fa”.
Il tema della più larga condivisione possibile viene ripreso anche da Osla che richiama il Governo alle proprie responsabilità: “Basta con la conflittualità politica che immobilizza il Paese”. Esorta, quindi, a lavorare specialmente per la stabilità e il rafforzamento del sistema bancario, e alla firma del Memorandum d'Intesa con Banca d'Italia. “Se non si aumenta il livello di fiducia – dicono - non c'è né sviluppo, né crescita”. Biasimo infine per la diffusione di notizie allarmanti: “Bene ha fatto il Presidente Bcsm Tomasetti ad intervenire pubblicamente, per sottolineare che l’Istituto è vigile e, qualora fossero emerse gravi irregolarità, sarebbe già intervenuto”.
Il tema della più larga condivisione possibile viene ripreso anche da Osla che richiama il Governo alle proprie responsabilità: “Basta con la conflittualità politica che immobilizza il Paese”. Esorta, quindi, a lavorare specialmente per la stabilità e il rafforzamento del sistema bancario, e alla firma del Memorandum d'Intesa con Banca d'Italia. “Se non si aumenta il livello di fiducia – dicono - non c'è né sviluppo, né crescita”. Biasimo infine per la diffusione di notizie allarmanti: “Bene ha fatto il Presidente Bcsm Tomasetti ad intervenire pubblicamente, per sottolineare che l’Istituto è vigile e, qualora fossero emerse gravi irregolarità, sarebbe già intervenuto”.
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