I dati sono quelli dell'Ocse che ha preso in esame i flussi migratori e registrato un ritorno, da parte degli italiani, alla condizione di emigranti. Non sono gli unici, a dire il vero, anche greci e spagnoli stanno cercando miglior fortuna in altri Paesi, soprattutto Germania e Gran Bretagna. Secondo i dati Ocse, 85.000 italiani hanno lasciato il Paese, un numero superiore ai 72.000 spagnoli che hanno deciso di fare altrettanto e i 30.000 greci che hanno cambiato la loro residenza. In Germania il flusso di immigrati spagnoli e portoghesi è salito del 50%, quello di italiani del 35%.
Gli italiani residenti all'estero sono aumentati del 5% nel 2012 e oggi sono oltre 4 milioni e 600 mila. Nello stesso periodo anche il numero di visti concessi è aumentato sensibilmente, arrivando a quota 1 milione e 900 mila. Molti dei migranti del terzo millennio, sono giovani che nonostante una formazione superiore non riescono a trovare la prima occupazione stabile e l’opportunità di un lavoro dignitoso. Niente più treni e valige di cartone ma aeroporti, trolley e voli low cost.
Tra le mete più richieste anche la Svizzera. Secondo gli ultimi dati dell'Ufficio federale della migrazione del paese elvetico, sono oltre 6.200 gli italiani che nei primi otto mesi dell'anno, hanno scelto di abbandonare il Bel Paese in favore della Svizzera. 2 mila e 800 in più quelli che hanno preso la residenza effettiva in uno dei cantoni.
E' una decisa accelerazione conseguente a quella registrata sul fronte della disoccupazione. Nella zona euro, nel primo trimestre del 2013, l'occupazione è scesa mezzo punto rispetto al trimestre precedente, ma per l'Italia il calo è stato di 1 punto e 2, superato solo da Grecia, -2,3%, Portogallo -2,2, Spagna e Cipro -1,3%. Servono risposte concrete. "Dobbiamo aiutare chi vuole trovare un lavoro in un altro Paese- ha detto il commissario all'occupazione Lazslo Andor- dobbiamo aprire altre possibilità, ma la crisi non si risolve solo aprendo il mercato del lavoro". Intanto c'è un altro dato che deve far riflettere: a causa della crisi, cala anche il fenomeno inverso, quello dell'arrivo di immigrati in Italia, che rispetto al 2007 sono scesi del 44%.
Sergio Barducci
Gli italiani residenti all'estero sono aumentati del 5% nel 2012 e oggi sono oltre 4 milioni e 600 mila. Nello stesso periodo anche il numero di visti concessi è aumentato sensibilmente, arrivando a quota 1 milione e 900 mila. Molti dei migranti del terzo millennio, sono giovani che nonostante una formazione superiore non riescono a trovare la prima occupazione stabile e l’opportunità di un lavoro dignitoso. Niente più treni e valige di cartone ma aeroporti, trolley e voli low cost.
Tra le mete più richieste anche la Svizzera. Secondo gli ultimi dati dell'Ufficio federale della migrazione del paese elvetico, sono oltre 6.200 gli italiani che nei primi otto mesi dell'anno, hanno scelto di abbandonare il Bel Paese in favore della Svizzera. 2 mila e 800 in più quelli che hanno preso la residenza effettiva in uno dei cantoni.
E' una decisa accelerazione conseguente a quella registrata sul fronte della disoccupazione. Nella zona euro, nel primo trimestre del 2013, l'occupazione è scesa mezzo punto rispetto al trimestre precedente, ma per l'Italia il calo è stato di 1 punto e 2, superato solo da Grecia, -2,3%, Portogallo -2,2, Spagna e Cipro -1,3%. Servono risposte concrete. "Dobbiamo aiutare chi vuole trovare un lavoro in un altro Paese- ha detto il commissario all'occupazione Lazslo Andor- dobbiamo aprire altre possibilità, ma la crisi non si risolve solo aprendo il mercato del lavoro". Intanto c'è un altro dato che deve far riflettere: a causa della crisi, cala anche il fenomeno inverso, quello dell'arrivo di immigrati in Italia, che rispetto al 2007 sono scesi del 44%.
Sergio Barducci
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