Finalmente il governo tedesco varerà un disegno di legge per partecipare agli aiuti; pronta la BCE, pronto il Fondo Monetario, già disponibile a raddoppiare il contributo dei 10 miliardi inizialmente stanziato. Il vertice di Berlino aggiusta la quota ipotizzata per il salvataggio di Atene: non più 45 miliardi, non più 70. Ne serviranno 100 o 120, anche se il direttore del Fondo Strauss-Khann dichiara: “Impossibile dare cifre fino a che non saranno chiusi i negoziati”. Negoziati che – auspica il presidente BCE, Trichet – “dovranno avere un liete fine, ma soprattutto un esito rapido, entro il fine settimana. Dipende da noi e dal governo greco”. Proprio oggi il leader Papandreu sollecita l’UE: “La crisi è di tutti, c’è il rischio di contagio dell’economia internazionale”. Effetto domino: lancia l’allarme il Fondo Monetario, lo fa anche il numero due della BCE, Papademos che ricorda: dei 16 stati Eurolandia, almeno 13 hanno in corso procedure per deficit eccessivo. Smentisce la UE: “Nessun rischio contagio; stiamo lavorando e il sostegno alla Grecia arriverà in tempo”. Un vertice fissato al 10 maggio deciderà l’ammontare degli aiuti di Eurolandia ad Atene, che chiede un salvataggio entro il 19 maggio, quando matureranno altri 9 miliardi di debito.
Annamaria Sirotti
Annamaria Sirotti
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