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Csdl sul processo Conto Mazzini: “La prescrizione sarebbe una resa totale della giustizia”

3 feb 2022
Il Segretario Generale Csdl, Enzo Merlini
Il Segretario Generale Csdl, Enzo Merlini

Tre i focus su cui si è concentrato il Consiglio direttivo Csdl: la riforma Igr, il debito pubblico e il processo Mazzini, alla luce della relazione della Commissione d'inchiesta. Sulla riforma delle imposte dirette, presentata ai sindacati tramite una nota delle Finanze, la Csdl prevede che saranno ancora i lavoratori dipendenti e i pensionati a dover contribuire maggiormente.

La legge di bilancio viene invece definita “per nulla coraggiosa” ed è stato sottolineato come dei 340 milioni di euro ricavati dai titoli di debito collocati sul mercato internazionale, nessuna risorsa è andata allo sviluppo e al rilancio dell'economia e dell'occupazione. Ed invoca il pareggio di bilancio “attraverso misure efficaci di equità e accertamento reale di tutti i redditi”.

Discorso a parte sulla Commissione d'inchiesta sui dissesti bancari: in sostanza il Consiglio – riassume la Csdl - è emersa la solita formula autoassolutoria del "tutti colpevoli, nessun colpevole". Epilogo ritenuto inaccettabile. I sindacati chiedono infatti di conoscere i nomi dei grandi debitori delle banche, compresi politici e ex politici. C'è poi “profonda preoccupazione” per la possibile prescrizione del processo Conto Mazzini dopo il via libera della Commissione Giustizia all'introduzione del terzo grado di giudizio. “Sarebbe inaccettabile – conclude la Csdl - se coloro i quali hanno contribuito politicamente a far sprofondare il paese in una crisi di sistema così grave restassero del tutto impuniti, non in quanto assolti nel merito, ma perché “aiutati” da provvedimenti legislativi adottati dai loro successori”.





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