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Csdl, Tamagnini: “Non si tratta così la magistratura”

Direttivo Csdl a tutto campo sui temi dell'emergenza economica post-Covid, come sugli ultimi provvedimenti del governo dall'assestamento di bilancio al tema della giustizia

30 lug 2020
Direttivo CSDL
Direttivo CSDL

Si parte dalla giustizia, con un interrogativo che la Csdl pone e allarga a tutto il Paese: “Come possiamo essere sicuri che i procedimenti giudiziari – per corruzione e azioni di responsabilità per i dissesti bancari, il conto Mazzini – vadano a sentenza senza condizionamenti?” Le decisioni prese nell'ultimo Consiglio Giudiziario Plenario – prosegue - “adottate a maggioranza politica hanno segnato il punto più alto dello scontro e della spaccatura nella Magistratura, alimentati dalla politica” – così si esprime il Direttivo CSDL che proprio alla politica chiede di fare “molti passi indietro”: “La politica – dice il Segretario generale, Giuliano Tamagnini – si sta assumendo delle responsabilità che stanno mettendo in discussione l'autonomia della magistratura. Il terzo potere dello Stato non può essere trattato in questo modo”.

 Alla crisi economica aggravata dall'emergenza Covid, il Paese sta rispondendo chiedendo partecipazione “un tema che anche da parte di questo Governo è caduto nel dimenticatoio” - dice Tamagnini, invocando la “ripresa del confronto sui grandi temi dello sviluppo”. Rinnovato il “no” al progetto di legge sui Titani - “un palliativo” per la Csdl, che ne chiede il ritiro - mentre torna aspra la critica al metodo per il passaggio dell'assestamento di bilancio, definito “un blitz autoritario”. Torna la critica per la mancanza di confronto: “Un primo incontro, chiesto da noi; nessun coinvolgimento fra la prima e la seconda lettura – torna a dire Tamagnini – e il Governo ha fatto valere la forza dei numeri come tutti i governi che l'hanno preceduto” Annuncia la ripresa dell'iniziativa sindacale, con il coinvolgimento dei lavoratori senza escludere eventuali iniziative di mobilitazione: “Lavoreremo ad una piattaforma relativa a tutti i grandi temi, dal lavoro alle pensioni – anticipa Tamagnini -, su questo documento cercheremo di coinvolgere la politica e il Governo. Se il governo starà al tavolo, bene; se no, non resta che far sentire la nostra voce attraverso meccanismi di mobilitazioni, che potrebbero essere anche quelli non tradizionali, ma in forme originali”. 


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