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Csu e Fondi Pensione, "diversificare investimenti anche fuori territorio"

Il Direttivo approva un documento da sottoporre alla politica con le priorità del paese, dalle banche alle riforme, dalla lotta all'evasione alla smac, chiedendo di trasformarlo in un patto per ripartire

di Monica Fabbri
24 ott 2019
Csu e Fondi Pensione, "diversificare investimenti anche fuori territorio"
Csu e Fondi Pensione, "diversificare investimenti anche fuori territorio"

Sette punti per il rilancio con un appello alla politica per un patto con forze sociali e cittadini. Nel documento approvato dal Direttivo Csu tre “macigni” che pesano sulle spalle del paese e che richiedono unità di intenti e di idee: crisi bancaria, debito pubblico e pensioni.

Nel percorso di risanamento viene indicata, come via maestra, il memorandum d'intesa con Bankitalia e il completamento del percorso di integrazione con l'Unione Europea.

Ma è sulle banche che il sindacato punta i riflettori, rimarcando contrarietà all'investimento dei Fondi Pensione in titoli derivanti dalla cartolarizzazione dei crediti non performanti. La Csu esige massime garanzie sulla solvibilità degli oltre 500 milioni investiti quasi interamente negli istituti del Titano, rivolgendo lo sguardo anche fuori confine. “La maggiore garanzia per gli investimenti è la diversificazione” - spiega il Segretario Csdl Giuliano Tamagnini. “Noi – fa notare - abbiamo investito tutto in un unico sistema. La prospettiva è diversificare, anche verso l'esterno del territorio”.

Sul tappeto anche la necessità di attivare tempestivamente azioni di responsabilità civile e penale per individuare casi di mala gestio.

E ancora, tra i punti salienti: equità fiscale, sanità, riforme, tenuta dei conti pubblici e progetto di sviluppo, grande assente – fanno notare i sindacati - dell'agenda politica.

A caratteri cubitali la lotta telematica all'evasione fiscale. Si chiede al Governo che verrà più risorse per combatterla, con informazioni sui patrimoni in un unico organismo di controllo.

Un no fermo, poi, al depotenziamento della Smac: “l'obiettivo apparente della semplificazione – avvertono Csdl e Cdls – rischia di rendere più difficile il lavoro di accertamento e verifica dell'Ufficio Tributario”.

Torna l'appello all'unità mentre cresce la delusione per il tavolo allargato. “Quel tavolo non ci soddisfa, ci aspettavano molto di più” – commenta il Segretario Cdls Gianluca Montanari. “Spero che la politica colga l'occasione di questo documento per trasformarlo in un vero patto per ripartire”. 


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