La Csu si prepara allo sciopero generale del 14 dicembre e invita tutti a scendere in piazza

Lo stop temporaneo ai tagli agli stipendi pubblici e la riapertura della trattativa non convincono la Centrale sindacale unitaria che si organizza per scendere in piazza il 14 dicembre, per la seconda volta dopo il 30 maggio. I sindacati si rivolgono a tutta la società civile per protestare contro le misure in finanziaria. Una legge di bilancio “senza equità”, la definiscono, perché a pagare saranno “solo i lavoratori e i pensionati”.

La richiesta della Csu è di una trattativa “libera” in cui lo Stato non prenda decisioni a senso unico sui dipendenti pubblici e si dice pronta ad avanzare questioni di anticostituzionalità. I segretari generali di Csdl e Cdls fanno riferimento alle banche e chiedono di fare chiarezza sul debito pubblico, arrivato a quasi 900 milioni di euro.

Il corteo partirà alle 9,45 di venerdì mattina dal punto di ritrovo in piazza Nazioni Unite fino ad arrivare in piazza della Libertà davanti a Palazzo Pubblico dove prenderanno la parola i Segretari generali. Uno dei punti caldi, ricorda la Csu, è il taglio di 30 milioni del versamento dello Stato ai fondi pensione. Ritenuta insufficiente anche l'idea del Governo di introdurre misure anti-evasione contando di recuperare 1 milione e 700mila euro. Non c'è traccia, poi, dicono, di interventi per favorire lo sviluppo.

mt

Nel servizio, le interviste ai segretari generali di Csdl e Cdls Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari

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