Dopo l'approvazione del decreto sugli appalti, l'Ases si augura che il modello applicato per la fornitura di beni e servizi per la Pa possa essere trasferito anche nel settore edilizio. Da tempo, infatti, chiede più trasparenza e correttezza e maggiore attenzione nel favorire l'indotto. Obiettivo recepito dalle nuove procedure, e che fa ben sperare gli addetti ai lavori che in passato hanno lamentato scelte penalizzanti per quelle imprese da sempre in regola con tasse e contributi, tagliate fuori dalle gare d'appalto. Il nuovo decreto, infatti, introduce il concetto di offerta economica più vantaggiosa, che non guarda cioè solo al prezzo più basso ma valuta anche altri criteri, per fare dell'appalto uno strumento di promozione e sostegno di politiche sociali, ambientali, occupazionali. In futuro è prevista una nuova normativa che disciplini anche opere pubbliche e concessioni – ha anticipato il Segretario agli Interni – che non possono più essere lasciati – ha detto - a discrezionalità dei Governi. Il Segretario Mularoni è al lavoro e ci sono già stati incontri in questo senso. “E' positivo che ci interpellino per avere consigli – ha dichiarato il presidente dell'Ases Luca Monaldi, che torna a chiedere interventi mirati per un settore in profonda crisi. A partire da un nuovo piano regolatore.
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