4 scaglioni di reddito e 4 aliquote diverse per determinare le imposte dovute dalle persone fisiche.
Si va dall’esenzione per chi ha un reddito fino a 14 mila euro, che non pagherà nulla, al 35 per cento per chi invece guadagna oltre 77 mila euro all’anno. In mezzo gli altri contribuenti, sempre persone fisiche, con stipendi compresi nelle due fasce centrali. Chi dichiarerà un reddito fra 14 e 42 mila euro pagherà il 15% di imposta mentre per chi potrà contare su una retribuzione netta fra i 42 mila e i 77 mila euro, l’imposizione sarà del 25%. Per le imprese e i lavoratori autonomi si va ad un sistema fiscale omogeneo: tutti al 17 per cento. Per chi dichiarerà un introito molto basso scatterà la minimum tax, da recuperare, in caso di perdite documentate, nell’esercizio successivo. Per le deduzioni spariscono il 20 per cento di abbattimento e le spese di produzione del reddito, si introduce invece la possibilità di scaricare le spese quotidiane sostenute in territorio, in misura del 10 per cento del reddito e per un tetto massimo di 10 mila euro. Resta la possibilità di dedurre un ulteriore 7% per le cosiddette “spese non documentabili” .
Infine c’è a questione frontalieri. Con la modifica del sistema, spiegano dalla Segreteria delle Finanze, verrà a meno l’effetto negativo introdotto dalla finanziaria, equiparando tutti i lavoratori, residenti e non. Si lavora sulla possibilità di allargare ai frontalieri le passibilità deducibili per le spese sostenute in territorio mentre non potranno godere della detrazione per i carichi familiari, che compete ai territori di residenza. Infine, per chi nel 2011 non potrà recuperare le spese fiscali sostenute in Repubblica, si prevede un conguaglio straordinario per correggere gli effetti discorsivi sui redditi più bassi.
Si va dall’esenzione per chi ha un reddito fino a 14 mila euro, che non pagherà nulla, al 35 per cento per chi invece guadagna oltre 77 mila euro all’anno. In mezzo gli altri contribuenti, sempre persone fisiche, con stipendi compresi nelle due fasce centrali. Chi dichiarerà un reddito fra 14 e 42 mila euro pagherà il 15% di imposta mentre per chi potrà contare su una retribuzione netta fra i 42 mila e i 77 mila euro, l’imposizione sarà del 25%. Per le imprese e i lavoratori autonomi si va ad un sistema fiscale omogeneo: tutti al 17 per cento. Per chi dichiarerà un introito molto basso scatterà la minimum tax, da recuperare, in caso di perdite documentate, nell’esercizio successivo. Per le deduzioni spariscono il 20 per cento di abbattimento e le spese di produzione del reddito, si introduce invece la possibilità di scaricare le spese quotidiane sostenute in territorio, in misura del 10 per cento del reddito e per un tetto massimo di 10 mila euro. Resta la possibilità di dedurre un ulteriore 7% per le cosiddette “spese non documentabili” .
Infine c’è a questione frontalieri. Con la modifica del sistema, spiegano dalla Segreteria delle Finanze, verrà a meno l’effetto negativo introdotto dalla finanziaria, equiparando tutti i lavoratori, residenti e non. Si lavora sulla possibilità di allargare ai frontalieri le passibilità deducibili per le spese sostenute in territorio mentre non potranno godere della detrazione per i carichi familiari, che compete ai territori di residenza. Infine, per chi nel 2011 non potrà recuperare le spese fiscali sostenute in Repubblica, si prevede un conguaglio straordinario per correggere gli effetti discorsivi sui redditi più bassi.
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