Intenso Consiglio Direttivo oggi per la CSdL, dedicato prima all'elezione delle cariche confederali, poi al dibattito sulla situazione generale del Paese.
Primo punto messo in evidenza: “La totale mancanza di confronto da parte del Governo sui grandi problemi che affliggono il Paese”. La CSdL guarda soprattutto alla riforma delle pensioni su cui si vuol tirare dritto – accusano i vertici sindacali – senza la condivisione di lavoratori e pensionati. Inaccettabile - tuonano - così come il mancato versamento dei 30 milioni di euro da parte dello Stato ai fondi pensione: una scelta da parte dell'Esecutivo ampiamente avallata dall'FMI – riferisce la CSdL all'esito dell'incontro di due giorni fa proprio con gli esperti di Washington – arrivando incredibilmente ad affermare – rivela il sindacato – la necessità di una riforma che non preveda più il contributo dello Stato, perché il corrispettivo andrà usato per ripianare i debiti delle banche”. Posizione che tutta la Csu respinge in toto.
Resta poi il nodo dei fondi pensione allocati in Banca CIS: dito puntato sul silenzio di Governo e Bcsm, il Direttivo sposa le considerazioni espresse dal Consiglio per la Previdenza, concordando sull'esigenza di garanzie assolute su quelle risorse.
In generale, comunque, alla sfiducia che avvolge il settore bancario per la CSdL, occorre rispondere con un progetto strategico che ad oggi manca: l'unica premessa indispensabile per affrontare il nodo del risanamento del sistema pensionistico.
Banche e pensioni, emergenze che pesano sul futuro di tutti i sammarinesi. Il Segretario generale CSdL promuove infine l'avvio di un'ampia azione di coinvolgimento della cittadinanza a cui presentare una serie di proposte, - spiega - da utilizzare nell'ottica di un allargamento delle responsabilità nel governo del paese, in un quadro di unità nazionale.
Se infine di prestito si deve parlare, Tamagnini categorico sulla destinazione di un eventuale aiuto finanziario. "Debito per investire, non per coprire la spesa corrente o tappare i buchi delle banche".
Guarda l'intervista a Giuliano Tamagnini, Segretario Generale CSdL
Primo punto messo in evidenza: “La totale mancanza di confronto da parte del Governo sui grandi problemi che affliggono il Paese”. La CSdL guarda soprattutto alla riforma delle pensioni su cui si vuol tirare dritto – accusano i vertici sindacali – senza la condivisione di lavoratori e pensionati. Inaccettabile - tuonano - così come il mancato versamento dei 30 milioni di euro da parte dello Stato ai fondi pensione: una scelta da parte dell'Esecutivo ampiamente avallata dall'FMI – riferisce la CSdL all'esito dell'incontro di due giorni fa proprio con gli esperti di Washington – arrivando incredibilmente ad affermare – rivela il sindacato – la necessità di una riforma che non preveda più il contributo dello Stato, perché il corrispettivo andrà usato per ripianare i debiti delle banche”. Posizione che tutta la Csu respinge in toto.
Resta poi il nodo dei fondi pensione allocati in Banca CIS: dito puntato sul silenzio di Governo e Bcsm, il Direttivo sposa le considerazioni espresse dal Consiglio per la Previdenza, concordando sull'esigenza di garanzie assolute su quelle risorse.
In generale, comunque, alla sfiducia che avvolge il settore bancario per la CSdL, occorre rispondere con un progetto strategico che ad oggi manca: l'unica premessa indispensabile per affrontare il nodo del risanamento del sistema pensionistico.
Banche e pensioni, emergenze che pesano sul futuro di tutti i sammarinesi. Il Segretario generale CSdL promuove infine l'avvio di un'ampia azione di coinvolgimento della cittadinanza a cui presentare una serie di proposte, - spiega - da utilizzare nell'ottica di un allargamento delle responsabilità nel governo del paese, in un quadro di unità nazionale.
Se infine di prestito si deve parlare, Tamagnini categorico sulla destinazione di un eventuale aiuto finanziario. "Debito per investire, non per coprire la spesa corrente o tappare i buchi delle banche".
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