La FULCAS-CSU precisa di non aver sottoscritto nessun accordo relativo alla Dromos Network: la Federazione ha effettivamente partecipato agli incontri con le parti, per capire le reali intenzioni del Governo in merito alla proposta di insediamento a San Marino della Dromos Network, ma ha sempre espresso le sue perplessità per questa tipologia di attività - call center, contact center, outsourcer, ecc. - anche alla luce delle esperienze fallimentari finora registratesi a San Marino, con Opera, Todos, e ancor prima con la Punto Shop, il cui destino è ben noto. L’azienda nel corso dei vari incontri, ha esplicitato la necessità di poter usufruire di sostanziosi aiuti economici, estesi su un arco temporale di circa 10 anni, al fine di abbassare il costo del lavoro. Per la FULCAS-CSU, sarebbe preferibile destinare tali preziose risorse economiche (alcuni milioni di euro in 10 anni), con maggiore accortezza, e soprattutto diversificando gli interventi con risorse pubbliche in più settori economici, privilegiando solide garanzie di prospettiva e favorendo ove possibile la giovane imprenditoria sammarinese.
In ogni caso, nel corso del confronto, abbiamo ribadito con forza la necessità di garantire da parte dell’azienda, con una fideiussione bancaria o assicurativa, le preziose risorse pubbliche messe a sua disposizione, anche per evitare il possibile ripetersi delle disastrose esperienze precedenti (Punto Shop, Todos, Opera).
Oltre a ciò, la FULCAS-CSU ha ripetutamente chiesto che prima della assunzione in Dromos Network dei dipendenti di Opera - per i quali è stato richiesto l’impegno alla ricollocazione nella nuova azienda - siano loro corrisposte le retribuzioni (parte degli stipendi di luglio) che devono ancora percepire dalla “vecchia” azienda, e che siano versate le spettanze residue relative alla Cassa integrazione guadagni.
La completa corresponsione di quanto spettante ai lavoratori di Opera, deve essere condizione determinante per l’avvio della nuova azienda, come ribadito con forza dalla CSU; ad oggi questa condizione non è stata rispettata.
La FULCAS-CSU ribadisce dunque le proprie perplessità verso queste attività economiche, il cui avvio e la cui prosecuzione vengono rese possibili solo a condizione di un forte intervento pubblico.
In ogni caso, nel corso del confronto, abbiamo ribadito con forza la necessità di garantire da parte dell’azienda, con una fideiussione bancaria o assicurativa, le preziose risorse pubbliche messe a sua disposizione, anche per evitare il possibile ripetersi delle disastrose esperienze precedenti (Punto Shop, Todos, Opera).
Oltre a ciò, la FULCAS-CSU ha ripetutamente chiesto che prima della assunzione in Dromos Network dei dipendenti di Opera - per i quali è stato richiesto l’impegno alla ricollocazione nella nuova azienda - siano loro corrisposte le retribuzioni (parte degli stipendi di luglio) che devono ancora percepire dalla “vecchia” azienda, e che siano versate le spettanze residue relative alla Cassa integrazione guadagni.
La completa corresponsione di quanto spettante ai lavoratori di Opera, deve essere condizione determinante per l’avvio della nuova azienda, come ribadito con forza dalla CSU; ad oggi questa condizione non è stata rispettata.
La FULCAS-CSU ribadisce dunque le proprie perplessità verso queste attività economiche, il cui avvio e la cui prosecuzione vengono rese possibili solo a condizione di un forte intervento pubblico.
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