Giovanni Falcone ha detto: “Che le cose siano così, non vuol dire debbano andare così. E che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare. Perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i suoi consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore, basta che ognuno faccia la propria parte”. Questa frase “storica” l’abbiamo già usata in passato, ci piace particolarmente perché ci fa capire che cambiare è possibile se solo si è uniti e si vuole farlo veramente.
Ora il nostro sistema è ingessato per l’incapacità di prendere decisioni chiare e forti, vuoi perché la politica è debole, vuoi perché veniamo da un retaggio che ci porta a prendere spesso e volentieri la strada più facile!
San Marino può ancora tranquillamente uscire a testa alta e velocemente dalla crisi economica e d’identità nella quale è sprofondato. Possiamo ancora fare del bene al nostro popolo e aiutare migliaia di Italiani che cercano lavori ben retribuiti e sicuri, possiamo migliorare il nostro sistema pensionistico e sanitario, ma per fare queste cose serve coraggio e una svolta trasparente e decisa!
Prendiamo come esempio il sistema bancario nazionale: il sistema ha bisogno di raccolta e per fare raccolta ci sono diversi sistemi, uno di questi è la raccolta “interna” basata anche sulla capacità delle persone di creare reddito e risparmi. Se il nostro paese trovasse il sistema di portare a vivere a San Marino anche solo mille nuclei famigliari ci troveremmo con una popolazione di residenti superiore agli attuali numeri del 3% circa (quindi irrisoria come cifra), i consumi aumenterebbero di circa 50 milioni di euro annui, le entrate per l'erario di 8 milioni. Le persone benestanti che verrebbero a vivere a San Marino porterebbero inevitabilmente nuove attività, la raccolta bancaria aumenterebbe sicuramente di oltre 3 miliardi di euro e gli investimenti sul territorio di altrettanti miliardi! Chiaramente sono solo cifre approssimative, ma sapendo che altri stati hanno intrapreso questa strada capiamo che la via è percorribile. Un imprenditore al quale si chiede di venire a vivere qui da noi stabilmente (a patto che rispetti le nostre regole) investe minimo 5/10 milioni di euro (nel mondo di coloro che sono disposti a cambiare residenza per migliorare la propria vita e avere vantaggi economici le persone con capitali rilevanti sono tantissime).
Consideriamo che a Dubai le persone che hanno trasferito li la loro vita e hanno portato capitali superiori a 50 milioni di dollari sono oltre 10.000 per un totale investito pari a circa 500 miliardi di dollari americani! Chiaro San Marino è un paese molto chiuso ai cambiamenti che hanno investito il pianeta negli ultimi decenni ma prima o poi dovrà aprire gli occhi se non vorrà chinarsi definitivamente al declino.
Ora il nostro sistema è ingessato per l’incapacità di prendere decisioni chiare e forti, vuoi perché la politica è debole, vuoi perché veniamo da un retaggio che ci porta a prendere spesso e volentieri la strada più facile!
San Marino può ancora tranquillamente uscire a testa alta e velocemente dalla crisi economica e d’identità nella quale è sprofondato. Possiamo ancora fare del bene al nostro popolo e aiutare migliaia di Italiani che cercano lavori ben retribuiti e sicuri, possiamo migliorare il nostro sistema pensionistico e sanitario, ma per fare queste cose serve coraggio e una svolta trasparente e decisa!
Prendiamo come esempio il sistema bancario nazionale: il sistema ha bisogno di raccolta e per fare raccolta ci sono diversi sistemi, uno di questi è la raccolta “interna” basata anche sulla capacità delle persone di creare reddito e risparmi. Se il nostro paese trovasse il sistema di portare a vivere a San Marino anche solo mille nuclei famigliari ci troveremmo con una popolazione di residenti superiore agli attuali numeri del 3% circa (quindi irrisoria come cifra), i consumi aumenterebbero di circa 50 milioni di euro annui, le entrate per l'erario di 8 milioni. Le persone benestanti che verrebbero a vivere a San Marino porterebbero inevitabilmente nuove attività, la raccolta bancaria aumenterebbe sicuramente di oltre 3 miliardi di euro e gli investimenti sul territorio di altrettanti miliardi! Chiaramente sono solo cifre approssimative, ma sapendo che altri stati hanno intrapreso questa strada capiamo che la via è percorribile. Un imprenditore al quale si chiede di venire a vivere qui da noi stabilmente (a patto che rispetti le nostre regole) investe minimo 5/10 milioni di euro (nel mondo di coloro che sono disposti a cambiare residenza per migliorare la propria vita e avere vantaggi economici le persone con capitali rilevanti sono tantissime).
Consideriamo che a Dubai le persone che hanno trasferito li la loro vita e hanno portato capitali superiori a 50 milioni di dollari sono oltre 10.000 per un totale investito pari a circa 500 miliardi di dollari americani! Chiaro San Marino è un paese molto chiuso ai cambiamenti che hanno investito il pianeta negli ultimi decenni ma prima o poi dovrà aprire gli occhi se non vorrà chinarsi definitivamente al declino.
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