Il mensile Bloomberg Markets riporta un interessante e lungo servizo sull’industria finanziaria di Malta. A Novembre 2011 il numero di fondi di investimento domiciliati a Malta è salito a oltre 500 con 8 miliardi in gestione, un netto aumento dai 165 fondi e meno di 5 miliardi del 2006. Questi numeri oltretutto sottostimano i fondi realmente gestiti da Malta, perché ancora oggi molti di questi rimangono domiciliati in altre giurisdizioni seppur gestiti da Malta. Se si considerassero tutti gli asset gestiti da società di gestione di Malta si arriverebbe a circa 80 miliardi di euro. L’industria dei servizi finanziari è ormai un pilastro dell’economia maltese generando oltre 1 miliardo di fatturato per l’economia e sostenendo la crescita della stessa. Con un PIL 2010 di 6,2 miliardi Malta di fatto, sebbene in mezzo al Mediterraneo (anche se da pochi anni membro dell’Unione Europea), ha un economia che è 6 volte quella di San Marino. L’articolo porta vari esempi di fondi che da Londra, Lussemburgo, Cayman e British Virgin Islands si sono spostati di recente a Malta, sia grazie ad una tassazione favorevole e ad un costo dei servizi inferiore ma anche per la qualità della vita che Malta offre. In questo modo ed anche grazie anche ad una tassazione sui redditi personali ulteriormente ridotta nel 2010 dal 35% al 15% (per redditi sopra i 75.000 euro) a favore dei professionisti che lavorano nei servizi finanziari, Malta è riuscita ad attrarre, sopratutto da Londra, innumerevoli professionalità. Secondo l’articolo, il flusso di gestori e personale qualificato che Malta sta attraendo, ha notevoli effetti benefici sull’economia locale e sull’indotto. Il Governo maltese punta a portare il contributo del settore finanziario al 25% del PIL dal 12% attuale entro il 2015. Malta ha acquisito una dignità e reputazione nell’industria in pochi anni, partendo da zero, potremo mai ambire a qualcosa di simile?
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