Tre paginoni sul Corriere della Sera, per intero dedicati a San Marino. “Da Paradiso della libertà a paradiso fiscale”, il titolo del reportage di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, la coppia che ha firmato il best seller La Casta e che continua a viaggiare tra i fatti e i misfatti della penisola. Nell’appuntamento del sabato “Visioni d’Italia”, che sarà il tema del prossimo libro a 4 mani, come confermano gli autori, considerando anche l’anniversario dei 150 anni repubblicani dell’Italia, San Marino era un capitolo programmato. Il tono è letterario, virato sull’ironia, benché l’affondo sia secco e uguale il bersaglio. Il piccolo Stato, incastonato nel Belpaese, forte della sua storia millenaria, deve rispettare le regole. La strada intrapresa della trasparenza sarà reale solo quando saranno spazzate via le pratiche che hanno consentito a tanti “ furbetti” di arricchirsi, in barba alla legge: la tesi di Tremonti. E il Ministro viene citato e persino disegnato con la matita, che aggiunge, in chiave epica, soldati con il basco della finanza. I riferimenti alla cronaca recente, dalla conferenza stampa di Roma all’indagine di Ancona, sono il corredo, non lo spunto dell’articolo. Girando la pagina, poi, c’è il racconto di quell’episodio che ebbe protagonista Garibaldi, con un sottotitolo che richiama il potere della diplomazia del buon senso per vincere un nemico più forte. Un racconto a firma dello storico Angelo Varni. Non può esserci acredine se si richiama “l’ammirazione del pianeta, che San Marino merita davvero” evocando Carducci e perfino Paolo Sesto, che definì la gente del Titano “un piccolo popolo che parla ai grandi”. Se questa macro fotografia non pregiudiziale della Repubblica sammarinese, offerta ai lettori del primo quotidiano italiano, sarà letta per quello che è, senza polemiche, potrà contribuire alla riflessione. Sul monte si è imboccata la strada delle riforme, una strada difficile e faticosa, perché i sistemi resistono al cambiamento. Se non funziona l’antagonismo non resta che la collaborazione, con dignità.
Carmen Lasorella
Carmen Lasorella
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