Inarrestabile euro. Il dollaro in caduta libera permette alla valuta europea di aggiornare, ancora una volta, il suo record storico a 1,314 sul biglietto verde. Secondo gli analisti, che già indicano una nuova soglia psicologia a 1,40, la corsa non si fermerà. Ma per noi c’e’ poco da gioire. Il supereuro rende i nostri prodotti poco competitivi, frena le esportazioni, rallenta la ripresa economica e fa segnare un nuovo calo dei consumi. Sono le vendite dei prodotti alimentari le più penalizzate, quei prodotti che – guarda caso – viaggiano su ruote e devono fare i conti pure con il caro benzina.
La grande distribuzione del Titano conferma il calo ma soprattutto parla di acquisti più oculati da parte dei sammarinesi. E se i supermercati manifestano segnali di preoccupazione, i piccoli negozi se la passano davvero male. Ma come sono cambiate le abitudini dei sammarinesi?
Stiamo attenti a non comprare il superfluo, preferiamo la fettina al filetto e soprattutto prendiamo d’assalto le offerte che, di volta in volta, i supermercati propongono. Fino a qualche mese fa, raccontano i responsabili della grande distribuzione, l’acquisto di prodotti scontati si basava sul fabbisogno mensile. Oggi invece vanno a ruba perché si fa una buona scorta di quel che costa meno.
Dunque, acquisti più oculati, rincorsa alle offerte e grande utilizzo della carta di credito verso fine mese. E’ già stata ribattezzata “sindrome della quarta settimana”, la paura cioè di non riuscire ad arrivare al prossimo stipendio con abbastanza soldi.
Ma a diminuire e’ anche la vendita dei prodotti non alimentari, con picchi negativi per alcuni settori come le calzature, gli articoli in cuoio e l’abbigliamento. Stavolta poi, ed e’ una novità, anche la grande distribuzione accusa il calo registrato dalle piccole imprese, segno che anche il ceto medio non riesce a reggere il costo dell’euro.
La grande distribuzione del Titano conferma il calo ma soprattutto parla di acquisti più oculati da parte dei sammarinesi. E se i supermercati manifestano segnali di preoccupazione, i piccoli negozi se la passano davvero male. Ma come sono cambiate le abitudini dei sammarinesi?
Stiamo attenti a non comprare il superfluo, preferiamo la fettina al filetto e soprattutto prendiamo d’assalto le offerte che, di volta in volta, i supermercati propongono. Fino a qualche mese fa, raccontano i responsabili della grande distribuzione, l’acquisto di prodotti scontati si basava sul fabbisogno mensile. Oggi invece vanno a ruba perché si fa una buona scorta di quel che costa meno.
Dunque, acquisti più oculati, rincorsa alle offerte e grande utilizzo della carta di credito verso fine mese. E’ già stata ribattezzata “sindrome della quarta settimana”, la paura cioè di non riuscire ad arrivare al prossimo stipendio con abbastanza soldi.
Ma a diminuire e’ anche la vendita dei prodotti non alimentari, con picchi negativi per alcuni settori come le calzature, gli articoli in cuoio e l’abbigliamento. Stavolta poi, ed e’ una novità, anche la grande distribuzione accusa il calo registrato dalle piccole imprese, segno che anche il ceto medio non riesce a reggere il costo dell’euro.
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