“San Marino ha un notevole potenziale economico legato agli interscambi con l'estero”: a sostenerlo sono i dati della Comtrade, la divisione statistica delle Nazioni Unite, resi noti dal Massachusetts Institute of Technology, notizia ripresa oggi dalla “Serenissima”. Nel 2015 – si legge – il Titano ha esportato beni materiali per 128 milioni di dollari e importato per 287 milioni, con un saldo negativo pari a 159 milioni di dollari. San Marino – è la tesi - seppur sia un piccolo Stato attualmente fuori dall'Organizzazione mondiale del commercio e dal mercato unico europeo, riesce ad avere un volume di esportazione reale notevole, facendo affidamento solo sull'Accordo di Cooperazione e Unione Doganale in vigore dal 1992. Il Paese, in sintesi, per ora importa il doppio delle merci esportate. Ma le potenzialità per raddoppiare l'export in prospettiva ci sarebbero tutte, secondo lo studio del MIT, specialmente se cadessero le barriere commerciali esistenti, che ne limitano il libero scambio. Visione che trova essenzialmente d'accordo l'Anis, favorevole in primis al percorso di maggiore integrazione europea intrapreso da San Marino attraverso l'accordo di associazione. “Difficile al momento – commenta il Presidente dell'Assoindustria, Stefano Ceccato – prevedere con sicurezza un futuro raddoppio dell'export”, vincolato per ovvie ragioni al verificarsi di determinate condizioni - quel che è certo è che “passi in tal senso, ovvero la libertà degli scambi commerciali, porterebbero solo benefici alle imprese sammarinesi e in generale al sistema Paese. Di contro, tuttavia – continua Ceccato – servirebbe anche una maggiore apertura di San Marino, attirando all'interno investimenti, nuove imprese, professionalità ed eccellenze”. In linea alla visione degli industriali, Palazzo Begni: “Il negoziato in corso con l'Unione europea persegue come obiettivo principale – ricorda il Segretario di Stato agli Esteri – proprio un accesso al mercato unico europeo come Paese equivalente. Se riuscissimo ad ottenere questo risultato – sostiene Nicola Renzi - è chiaro che a trattativa conclusa verrebbero meno tantissimi intoppi burocratici e potremmo contare su un mercato per tutti i nostri prodotti, da quelli finanziari a quelli materiali, molto più facilitato”.
Dai dati emerge inoltre che San Marino importa da: 1) Germania 16%; 2) Italia 15%; 3) Paesi Bassi 10%; 4) Romania 9,4%; 5) Polonia 8,8%. Esporta invece in : 1) Austria 16 milioni $; 2) Romania 14,6 milioni $ 3) Brasile 9,6 mln $ per forniture ad una municipalizzata; 4) Germania 9,3 mln $; 5) Stati Uniti 8,8 mln $.
I principali beni e prodotti esportati sono: macchine di lavaggio e imbottigliamento ed elettrodomestici; macchine per la lavorazione del legno; farmaci imballati; ceramica smaltata; medicamenti non imballati. Risorse e materiali importati sono in prevalenza: energia elettrica e petrolio; alluminio; ferro laminato piatto; automobili.
Dai dati emerge inoltre che San Marino importa da: 1) Germania 16%; 2) Italia 15%; 3) Paesi Bassi 10%; 4) Romania 9,4%; 5) Polonia 8,8%. Esporta invece in : 1) Austria 16 milioni $; 2) Romania 14,6 milioni $ 3) Brasile 9,6 mln $ per forniture ad una municipalizzata; 4) Germania 9,3 mln $; 5) Stati Uniti 8,8 mln $.
I principali beni e prodotti esportati sono: macchine di lavaggio e imbottigliamento ed elettrodomestici; macchine per la lavorazione del legno; farmaci imballati; ceramica smaltata; medicamenti non imballati. Risorse e materiali importati sono in prevalenza: energia elettrica e petrolio; alluminio; ferro laminato piatto; automobili.
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