Come 10 anni fa. I consumi delle famiglie hanno fatto dietro-front. E se dovessero essere i figli a dare una mano ai genitori la situazione è ancora più cupa, sempre secondo l’Istat la disoccupazione giovanile orbita intorno al 30%. Per la ripresa bisognerà attendere almeno un altro anno. E' la stima della Confcommercio, secondo la quale nel biennio 2008-2009 i consumi sono scesi del 2% e sono tornati ai livelli di dieci anni fa. Le famiglie hanno adeguato anche il modo di riempire il carrello al supermercato per contenere al massimo la perdita di benessere patita durante la crisi. Tra le voci di consumo, in calo la spesa per vacanze (-3,2%), pasti fuori casa (-3,2%), mobilità e comunicazioni (-3,1%). Tengono le spese mediche (+2,5%). Sui dati risuona anche il campanello d’allarme fatto squillare dal ministro dell’economia Tremonti domenica che parla di una crisi che non è ancora finita. Spese oculate anche a San Marino. La relazione economico-statistica al nuovo Bilancio di Previsione dello Stato parla chiaro: i consumi sono praticamente stazionari, dal 2008, a causa del peggiorato clima di fiducia generale. Il reddito a disposizione delle famiglie non è stato intaccato significativamente dalla crisi. Nel 2009 è diminuito appena dello 0,2%, nonostante il peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro. In leggera crescita, invece, la spesa delle famiglie.
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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