Un sommario dettagliato ancora non c’è. L’Agenzia del Demanio avrebbe stilato un primo lungo elenco che contiene tante inesattezze. Le agenzie regionali e alcune testate locali hanno pubblicato nomi di aree “trattabili”, che non posseggono i requisiti per entrare nella bagarre della riforma territoriale prima fase del federalismo demaniale in atto. Un calderone fatto di spiagge e arenili, rade, fiumi e laghi, vecchi fabbricati e caserme dimesse di dubbio valore insieme ad aree turistiche di pregio sul litorale come, per citarne alcune: le Navi di Cattolica (rinomatissimo acquario di proprietà della regione e assolutamente inalienabile); villa Mussolini (divenuta museo e di proprietà della locale Cassa di Risparmio); la caserma Giulio Cesare di Rimini non certo annoverabile tra gli edifici militari dimessi e in disuso. Sembrerebbe un improprio elenco di beni divulgabile si, ma certo difficilmente sfruttabile se tra i pezzi di pregio ci sono: aree dimesse a Poggio Berni, parti del fiume Marecchia ghiaiose e in secca, sponde di torrenti e alvei in zona Marano o in quel di Torriana senza parlare poi dell’amena area secca di Verucchio: alta o bassa?
Francesco Zingrillo
Francesco Zingrillo
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