Manlio Maggioli ha ottenuto la fiducia dal consiglio della Camera di Commercio, cui la giunta due settimane fa aveva rinviato la decisione sulla vicenda dei capitali scudati del presidente Manlio Maggioli. Maggioli ha invitato ad abbassare i toni e da imputato si è trasformato in accusatore. Appena pubblicato sui giornali aveva sollevato un polverone. Sindacati, politica, associazioni di categoria, tutti a chiedere compatti le dimissioni del presidente Manlio Maggioli, per via degli ormai famosi due milioni di euro nascosti in una banca di San Marino, fatti rientrare in Italia con lo scudo fiscale tramite una fiduciaria e dopo rigirati sul Titano. Già nei giorni scorsi tuttavia il folto e apparentemente compatto schieramento dei colpevolisti ha finito con l’assottigliarsi. Davanti allo “scagli la prima pietra chi è senza peccato” dello storico presidente che non ha acconsentito a fare un passo indietro sono rimasti col dito puntato solo i sindacati. Ed è stato solo il loro rappresentante, oggi in consiglio, a votare contro ad una fiducia che è stata rinnovata con ampio consenso. Come era prevedibile, si diceva. Cala il sipario sulla vicenda capitali scudati, ma forse il caso Maggiori potrebbe riaprirsi. L’operazione che ha fatto esplodere lo scandalo sarebbe infatti rimasta riservata ma è finita in un atto dell’inchiesta sul Credito di Romagna della Procura di Forlì che ha inviato l’avviso di conclusione indagini a 18 indagati, tra cui lo stesso Maggioli, ex amministratore della Banca. In caso di rinvio a giudizio pertanto il problema della fiducia potrebbe riproposi.
Sara Bucci
Sara Bucci
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