Tenuto conto del morso della recessione - che non molla la macchina economica del Paese - e dei pesanti effetti dello scudo fiscale, la conferma della valutazione “A” è una buona notizia, specie in un periodo nel quale le agenzie di rating non fanno sconti a nessuno. Nel 2009, all’indomani della bufera finanziaria, il prevedibile declassamento di San Marino da “A+” ad “A”. Giudizio, quest’ultimo, mantenuto nell’ultimo rapporto; segno che il sistema Paese ha tenuto. Si tratta di un giudizio di grado medio-elevato, con buoni fattori di sicurezza. I rating di San Marino – si legge sul rapporto – sono sostenuti dall’alto reddito pro-capite, dalla situazione stabile della politica e dalle finanze pubbliche. Le note dolenti, invece, vengono dall’outlook. La valutazione di prospettiva è negativa e riflette - secondo Fitch - le deboli prospettive macroeconomiche e le incertezze in corso nel settore bancario, che riguardano in particolare la più grande banca del Paese: la Cassa di Risparmio.
Nel video l'intervista a Luca Beccari, Segreteria alle Finanze.
Gianmarco Morosini
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