Lo scudo fiscale ha portato via il 32 per cento dei depositi, un deflusso che è proseguito negli anni successivi, fino ad arrivare a causare una riduzione del 55 per cento del rapporto fra liquidità e passività delle banche sammarinesi. Quello che ha attraversato le banche sammarinesi è un vero e proprio terremoto finanziario, accentuato dalle azioni giudiziarie italiane, dai commissariamenti decisi da Banca Centrale, conseguenza degli esiti di controlli e verifiche, segnato poi da accorpamenti e acquisizioni interne. Una prova difficile e delicata. La più imponente degli ultimi 20 anni. In questo clima si innesta anche la crisi economica globale e le sofferenze salgono, cosa che si prevedere succederà anche nei prossimi mesi. Il Fondo Monetario Internazionale valuta positivamente il percorso di trasparenza, l’autonomia di Banca Centrale e le nuove norme a tutela dei risparmiatori, ma non manca di sollecitare maggiori risorse da destinare alla vigilanza e di rafforzare la cooperazione internazionale. Fondamentale per rafforzare il ripristino della fiducia nel sistema. Gli esperti di Washington apprezzano l’impegno per adottare le direttive dell’Unione Europea sulla vigilanza bancaria, considerandole condizione essenziale per il prossimo accordo monetario con Bruxelles. I miglioramenti legislativi sono stati riconosciuti da Moneyval e Ocse, sulle misure di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo, ma si raccomanda un rafforzamento, da attuare prima possibile. San Marino – dichiarano i tecnici del Fondo Monetario – non può ritornare al vecchio modello di business, e la normalizzazione delle relazioni con l’Italia e irrinunciabile. Per rilanciare il settore finanziario, però, serve un maggiore impegno per individuare un vantaggio competitivo internazionale. Un capitolo a parte è dedicato alla vicenda della Cassa di Risparmio, al suo rafforzamento dopo le perdite causate dalla vicenda Delta. Una priorità che dovrà poggiare sulla ristrutturazione dei bilanci e un modello di business sostenibile. Al Governo una raccomandazione: quella di partecipare alla ricapitalizzazione solo se gli azionisti adempiranno all’impegno di aggiungere nuovo capitale e se la banca adotterà un business plan sostenibile e forte. A banca Centrale l’esortazione a vigilare sull’adempimento della Cassa alle norme prudenziali, in particolar modo sul capitale minimo e sui rischi di concentrazione.
Sergio barducci
Sergio barducci
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