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Furbetti della monofase: tentato il recupero?

30 apr 2013
Furbetti della monofase: tentato il recupero?Furbetti della monofase: tentato il recupero?
Furbetti della monofase: tentato il recupero? - 1.500 “furbetti”, come sono stati definiti, fra loro molti che sembrano essere stati ancora più furb...
1.500 “furbetti”, come sono stati definiti, fra loro molti che sembrano essere stati ancora più furbi degli altri. Questa è la sensazione, scorrendo il lungo elenco di società inadempienti che il Segretario di Stato all'Industria, Claudio Felici, ha consegnato all'assemblea consiliare. Saltano agli occhi i numeri stratosferici di alcuni dei debitori dello Stato, suddivisi in cinque diverse categorie: crediti certi, immobilizzazioni, crediti incerti, crediti di dubbia e difficile esazione. Si va “dall'imperatore degli evasori”, la San Marino Broker Srl, che deve all'erario oltre 11 milioni e 300 mila euro, fino a cifre di gran lunga più modeste. Ma a leggere attentamente l'elenco emergono alcuni particolari che meritano qualche riflessione, come l'Alexander Textile Groupe, che ha un debito superiore ai 5 milioni di euro, che risulta revocata nel novembre del 2010 per violazione alle norma antiriciclaggio. La ditta si occupava di abbigliamento e la proprietà aveva fatto ricorso avverso il provvedimento di revoca. La domanda sorge spontanea: “è stato tentato il recupero delle somme dovute prima di procedere alla revoca? C'erano le condizioni per mettere sotto sequestro cautelativo beni e strumenti?”. Domande che riguardano altre società revocate e comprese nell'elenco dei grandi debitori, come il Gruppo CSE, revocata nel 2011, prima di pagare 6 milioni e 522 mila euro dovuti al fisco sammarinese, o la Axel Chemicals, nei cui confronti la Guardia di Finanza di Milano contestava il coinvolgimento in una maxi frode fiscale per 5 milioni di euro, poco meno del suo debito con San Marino, arrivato a 3 milioni e 89 mila euro.

Valentina Antonioli

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