Tra i firmatari del ricorso al Collegio Garante di costituzionalità delle norme sui provvedimenti approvati in materia giochi, compaiono anche i nomi dei presidenti di Usc ed Usot Marco Arzilli e Gianfranco Ugolini.
Le due associazioni di categoria, assieme all’Osla, hanno anche presentato la propria candidatura a socio di minoranza della società che gestirà i giochi della sorte.
“Abbiamo fatto domanda per partecipare alla gara d’appalto - spiega Gianfranco Ugolini - per un atto di responsabilità verso gli operatori economici ed i cittadini. Proprio per chiarire le nostre motivazioni abbiamo chiesto un confronto con le forze politiche ma fin ora - del Governo - ci ha incontrato solo Sinistra Unita. Dato che ci sono, a tal proposito, troppi silenzi abbiamo deciso di firmare anche quest’altra posizione. Come membro del Consiglio, tra l’altro, mi ero accorto delle diverse incongruenze contenute nei provvedimenti approvati in materia di giochi, che non recepiscono il quesito referendario".
"Ho firmato come membro di un partito - gli fa eco Marco Arzilli. L’ho fatto per fare rispettare la volontà del referendum che chiedeva la gestione dei giochi totalmente in mano pubblica. La posizione dell’Usc di candidarsi nasce come una scelta concordata con il direttivo e non la giudico in contrasto in quanto le associazioni di categoria sono no profit ed offrono quindi più garanzie del privato. Inoltre- conclude Arzilli- ultimamente non si parla più di commercio e turismo mentre noi consideriamo i giochi parte di un progetto di politica economica e turistica a favore del paese".
Le due associazioni di categoria, assieme all’Osla, hanno anche presentato la propria candidatura a socio di minoranza della società che gestirà i giochi della sorte.
“Abbiamo fatto domanda per partecipare alla gara d’appalto - spiega Gianfranco Ugolini - per un atto di responsabilità verso gli operatori economici ed i cittadini. Proprio per chiarire le nostre motivazioni abbiamo chiesto un confronto con le forze politiche ma fin ora - del Governo - ci ha incontrato solo Sinistra Unita. Dato che ci sono, a tal proposito, troppi silenzi abbiamo deciso di firmare anche quest’altra posizione. Come membro del Consiglio, tra l’altro, mi ero accorto delle diverse incongruenze contenute nei provvedimenti approvati in materia di giochi, che non recepiscono il quesito referendario".
"Ho firmato come membro di un partito - gli fa eco Marco Arzilli. L’ho fatto per fare rispettare la volontà del referendum che chiedeva la gestione dei giochi totalmente in mano pubblica. La posizione dell’Usc di candidarsi nasce come una scelta concordata con il direttivo e non la giudico in contrasto in quanto le associazioni di categoria sono no profit ed offrono quindi più garanzie del privato. Inoltre- conclude Arzilli- ultimamente non si parla più di commercio e turismo mentre noi consideriamo i giochi parte di un progetto di politica economica e turistica a favore del paese".
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