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Gli industriali sul Codice Ambientale: serve un confronto continuo

18 mag 2021
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

Gli industriali tornano sul Codice Ambientale chiedendo alla politica scelte che siano di sostegno alla realtà produttiva del paese. "Siamo da sempre in prima linea per stimolare e agevolare l’ammodernamento di tutto il sistema Paese - scrivono. La sostenibilità è un valore universale che oggi guida tutte le decisioni a livello nazionale e internazionale.

Anis lamenta, come dopo un confronto iniziale con la Segreteria al Territorio per la stesura del nuovo testo normativo, sia stato poi emanato il Decreto Delegato n. 25, contenente disposizioni ben diverse da quelle su cui si era trovata una sostanziale condivisione ed anche inaspettatamente sullo scarico delle acque reflue industriali in acque superficiali, su cui invece erano ancora in corso le verifiche tecniche.




Si è quindi aperto un nuovo confronto con le Segreterie competenti, cercando un punto di equilibrio capace di coniugare la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini con il superamento della situazione di grave incertezza che si è venuta a creare per le attività produttive. Gli industriali sottolineano come il settore manifatturiero contribuisce alla formazione del PIL per il 32%. Per questo occorre un confronto continuo affinché le nuove norme non introducano obblighi a sorpresa per le imprese esistenti o creino ostacoli al potenziale insediamento di nuove aziende.

Nello specifico, l'Anis fa riferimento al rispetto dei differenziali acustici: negli anni si è venuta a creare una situazione che oggi vede le zone residenziali adiacenti ai siti industriali che già preesistevano, quindi è imprescindibile una soluzione di compromesso.





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