L’obiettivo è definire nuove regole per evitare, un domani, il precariato nella pubblica amministrazione. Quel precariato che ora pesa, sono quasi 300 quelli che attendono da anni un posto fisso, soprattutto nella scuola. La disponibilità a regolarizzarli non manca, ma serve un’intesa, sui tempi e sui modi. Governo e sindacati la stanno cercando, l’esecutivo aveva proposto di trattare alcune questioni che derivavano anche dalla legge di bilancio e che quindi comprendessero un nuovo sistema normativo e retributivo, ma il sindacato vorrebbe discutere della stabilizzazione a parte. Il dialogo è stato comunque proficuo e sereno, le parti hanno discusso tutta la mattina e si ritroveranno il 12 magari per mettere qualcosa nero su bianco. Il sindacato, o parte di esso, sarebbe anche disponibile a discutere su una retribuzione più bassa per i nuovi pubblici dipendenti, a partire da una certa data ancora da stabilire, ma vorrebbe poter mantenere la possibilità di fare carriera, anche retributiva, che sia però basata principalmente sul merito. Secondo il segretario agli Interni Valeria Ciavatta, sono stati sciolti alcuni nodi su questioni fondamentali, come la riapertura dei concorsi pubblici e l'impiego di risorse interne, in coerenza con la riforma della Pubblica Amministrazione.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
Riproduzione riservata ©