Un mercato immobiliare “drogato”, quello sammarinese, per il Segretario di Stato all'Industria. Nel "question time" dell'ultima puntata di Palazzo Pubblico, Arzilli ha detto a chiare lettere che in questo momento uno dei più grandi problemi che incontrano le aziende intenzionate a fare impresa sul territorio è proprio di carattere immobiliare. "Stiamo riscontrando come Segreteria - dice Arzilli - che attività imprenditoriali che hanno numeri occupazionali più o meno interessanti, si ritrovano un'offerta immobiliare molto cara, "fuori mercato". Oggi - aggiunge - chiedono anche anticipazioni di cinque anni d'affitto oppure addirittura fidejussioni bancarie su un affitto".
Per molti una diretta conseguenza del fatto che il patrimonio immobiliare a San Marino sia in mano a pochi. C'è poi la parte creditizia ad essere coinvolta nella questione, con le banche che hanno “in pancia” tanti immobili che non possono essere gestiti come se gli istituti di credito fossero delle agenzie immobiliari. Serve pertanto un intervento. Stiamo lavorando – assicura infine Arzilli - per trovare soluzioni ad hoc, e magari dare uno shock al mercato che possa contribuire ad abbassare i prezzi. “Le fonti del Segretario non coincidono con le mie – è invece la replica dell'ing. Marino Grandoni, tra i principali operatori del settore in Repubblica – in territorio c'è grande offerta e grande disponibilità di immobili a costi contenuti. E cita un esempio: il picco massimo toccato per l'affitto di un capannone vuoto prima della crisi era di 150 euro al metro quadro, oggi si affitta al massimo a 30 euro. Il problema degli immobili – continua – non può essere un ostacolo all'insediamento delle imprese sul territorio, che se realmente interessate riescono ad affittare o ad acquistare a condizioni estremamente vantaggiose. “Non mi risulta che il problema in generale sia così avvertito - aggiunge il segretario Anis, Carlo Giorgi – ma bisogna valutare i singoli casi concreti. Ad ogni modo ciò non è da escludere e di fronte a situazioni di questo tipo, l'Associazione si rende assolutamente disponibile a dare una mano alle aziende in difficoltà per trovare una soluzione”.
Silvia Pelliccioni
Per molti una diretta conseguenza del fatto che il patrimonio immobiliare a San Marino sia in mano a pochi. C'è poi la parte creditizia ad essere coinvolta nella questione, con le banche che hanno “in pancia” tanti immobili che non possono essere gestiti come se gli istituti di credito fossero delle agenzie immobiliari. Serve pertanto un intervento. Stiamo lavorando – assicura infine Arzilli - per trovare soluzioni ad hoc, e magari dare uno shock al mercato che possa contribuire ad abbassare i prezzi. “Le fonti del Segretario non coincidono con le mie – è invece la replica dell'ing. Marino Grandoni, tra i principali operatori del settore in Repubblica – in territorio c'è grande offerta e grande disponibilità di immobili a costi contenuti. E cita un esempio: il picco massimo toccato per l'affitto di un capannone vuoto prima della crisi era di 150 euro al metro quadro, oggi si affitta al massimo a 30 euro. Il problema degli immobili – continua – non può essere un ostacolo all'insediamento delle imprese sul territorio, che se realmente interessate riescono ad affittare o ad acquistare a condizioni estremamente vantaggiose. “Non mi risulta che il problema in generale sia così avvertito - aggiunge il segretario Anis, Carlo Giorgi – ma bisogna valutare i singoli casi concreti. Ad ogni modo ciò non è da escludere e di fronte a situazioni di questo tipo, l'Associazione si rende assolutamente disponibile a dare una mano alle aziende in difficoltà per trovare una soluzione”.
Silvia Pelliccioni
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