L’imposta di soggiorno continua a fare discutere. L’amministrazione comunale vuole una soluzione omogenea in tutta la riviera; l’associazione albergatori chiede una tassa di scopo. La finanziaria impone tagli ai comuni e li obbliga a trovare soluzioni per fare quadrare i conti. L’imposta di soggiorno, a Rimini, sembra sempre più vicina. Quello che emerge è la volontà da parte delle amministrazioni locali di dire no a soluzioni a macchia di leopardo. Si cerca invece un accordo che porti ad un comportamento uniforme tra le località della costa, non solo da Bellaria a Cattolica, ma in tutta la riviera adriatica. Gli albergatori hanno da subito manifestato forti contrarietà a far pagare ai clienti degli hotel i mancati finanziamenti statali. C’è però la consapevolezza che in questo momento di crisi sia necessario reperire risorse, si dicono quindi pronti a discuterne, ma rifiutano una soluzione che penalizzi solo le strutture ricettive con conseguenze su tutto il turismo. Per questo, da tempo, propongono una tassa di scopo, suddivisa fra tutte le categorie economiche.
Nel servizio le interviste a Fabio Galli assessore turismo provincia Rimini, e Patrizia Rinaldis presidente associazione albergatori Rimini.
Monica Fabbri
Nel servizio le interviste a Fabio Galli assessore turismo provincia Rimini, e Patrizia Rinaldis presidente associazione albergatori Rimini.
Monica Fabbri
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