La richiesta di ore, rispetto a un anno fa, è praticamente dimezzata. Dalle 142mila ore di luglio 2009 alle 89mila del 2010. Diminuiti anche i lavoratori in Cig, da 2.135 a 940, mentre il numero delle aziende resta sostanzialmente stabile. Frutto, questo, dell’allargamento degli ammortizzatori a tutti i settori. Sembra emergere, a una prima lettura, una ripresa economica in atto. Gli industriali spengono però gli entusiasmi. “Sarà un altro autunno caldo – dice il presidente – le minori richieste significano anche che molte aziende hanno licenziato”. Da un anno in qua si sono ristrutturate e ridimensionate, altre si sono trasferite in territorio italiano. Per l’Anis, comunque, il decreto incentivi non incide molto. “E' più l’effetto mediatico - ammette Paolo Rondelli - le imprese italiane che hanno più paura dei controlli della finanza sono quelle del circondario, mentre nel resto d’Italia o in Europa non hanno alcun problema a fare una ulteriore comunicazione telematica”.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
Riproduzione riservata ©