20 ore di sciopero entro il 20 giugno. L’assemblea dei delegati sindacali dell’industria sceglie di proseguire la strada della mobilitazione e prepara anche un nuovo sciopero generale che chiede di allargare ai lavoratori di tutti i settori. L’ordine del giorno, approvato all’unanimità, prende atto della impossibilità di proseguire il negoziato con l’assoindustria, ritiene che quello con l’Osla stia procedendo a rilento rispetto alla volontà iniziale di firmare velocemente il contratto, ma soprattutto chiede al Governo di intervenire dal momento che, per le stesse associazioni imprenditoriali, le trattative non possono essere concluse senza l’Esecutivo, visto che i temi di carattere sociale e quelli legati alla riforma delle politiche del lavoro passano attraverso provvedimenti legislativi.
Di qui la richiesta al Governo di fare proposte risolutive per la chiusura dei contratti di lavoro, modificando sostanzialmente le posizioni assunte finora, che il sindacato giudica il linea con quelle delle imprese e che hanno portato alla rottura delle trattative con l’Anis.
Le 20 ore di sciopero si svolgeranno in parte a livello aziendale, con presidi davanti alle aziende più importanti, e in parte a livello zonale. 4 di queste ore dovranno essere utilizzate per lo sciopero generale. I delegati sindacali dell’industria hanno anche affidato al Direttivo il compito di fissare altre iniziative di mobilitazione – se quelle decise non produrranno risultati – per arrivare alla firma del contratto entro il mese di giugno.
Di qui la richiesta al Governo di fare proposte risolutive per la chiusura dei contratti di lavoro, modificando sostanzialmente le posizioni assunte finora, che il sindacato giudica il linea con quelle delle imprese e che hanno portato alla rottura delle trattative con l’Anis.
Le 20 ore di sciopero si svolgeranno in parte a livello aziendale, con presidi davanti alle aziende più importanti, e in parte a livello zonale. 4 di queste ore dovranno essere utilizzate per lo sciopero generale. I delegati sindacali dell’industria hanno anche affidato al Direttivo il compito di fissare altre iniziative di mobilitazione – se quelle decise non produrranno risultati – per arrivare alla firma del contratto entro il mese di giugno.
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