Un confronto aperto a tutta la politica, l’economia, la società. Siamo consapevoli, spiega il coordinatore dei DdC Giovanni Lonfernini, delle difficoltà che il Paese sta attraversando. Per questo vogliamo un confronto pacato e responsabile, coinvolgendo tutti coloro che pur da posizione diverse, sottolinea, vogliono togliere dalle sabbie mobili il nostro Pese. Sul palco Bruno Tabacci, vice presidente della commissione bilancio della Camera dei deputati, a sottolineare, dice Lonfernini, gli ottimi rapporti con l’Unione di Centro di Casini. Tabacci parlerà anche della collocazione di San Marino e l’Unione Europea e Lonfernini rilancia la proposta di una Consulta per l’Europa, rimarcando la necessità di un ragionamento politico che coinvolga tutti gli attori protagonisti. Tra i relatori anche lo spagnolo Don Balbino Prieto presidente del club degli esportatori e Jean Louis Guigou, Presidente dell’istituto mediterraneo per lo sviluppo dell’economia.
Pier Marino Mularoni rinnova le critiche al Governo per quello che sta facendo e per come lo sta facendo. Impossibile, dice, parlare di prospettive economiche se non sappiamo su quali prerogative possiamo contare nell’accordo con l’Italia. Dal 2006 ad oggi, dice Mularoni sono stati persi degli anni e adesso siamo costretti a rincorrere i diktat imposti dall’Italia, dal Moneyval, dall’Ocse. Possiamo diventare più poveri, conclude, ma la dignità di Stato sovrano non ce la deve togliere nessuno. Scilla Biordi, chiede una PA nuova e competente e lamenta la mancanza di progetti di formazione per i funzionari pubblici. Il Presidente dei DdC Orazio Mazza punta ad un turismo di qualità. Dobbiamo alzare il target, dice, e recedere dalle vecchie abitudini. Per Cesare Gasperoni, serve un progetto ben definito, senza copiare quello che hanno fatto gli altri. Una idea originale che non guardi a Rimini ma all’entroterra. E mentre Mazza non esclude tra le opzioni la casa da gioco, Gasperoni è più prudente. Il casinò, dice, non è quello che porterebbe a San Marino il turismo che vogliamo.
Pier Marino Mularoni rinnova le critiche al Governo per quello che sta facendo e per come lo sta facendo. Impossibile, dice, parlare di prospettive economiche se non sappiamo su quali prerogative possiamo contare nell’accordo con l’Italia. Dal 2006 ad oggi, dice Mularoni sono stati persi degli anni e adesso siamo costretti a rincorrere i diktat imposti dall’Italia, dal Moneyval, dall’Ocse. Possiamo diventare più poveri, conclude, ma la dignità di Stato sovrano non ce la deve togliere nessuno. Scilla Biordi, chiede una PA nuova e competente e lamenta la mancanza di progetti di formazione per i funzionari pubblici. Il Presidente dei DdC Orazio Mazza punta ad un turismo di qualità. Dobbiamo alzare il target, dice, e recedere dalle vecchie abitudini. Per Cesare Gasperoni, serve un progetto ben definito, senza copiare quello che hanno fatto gli altri. Una idea originale che non guardi a Rimini ma all’entroterra. E mentre Mazza non esclude tra le opzioni la casa da gioco, Gasperoni è più prudente. Il casinò, dice, non è quello che porterebbe a San Marino il turismo che vogliamo.
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