Cresce l’allarme ‘inattivi e scoraggiati’. L’Italia in cerca di lavoro svela il lato umano della crisi: 2 milioni 897 mila persone disposte a lavorare ma stanche di cercare un impiego. Rispetto all’anno prima, 133 in più. Il 43% di loro ha dichiarato di non cercare un lavoro perché convinto di non riuscire a trovarlo. C’è la paura di perdere, anticamera della sconfitta sicura, sullo sfondo del rapporto Istat. Basti pensare che il loro numero supera i disoccupati in senso stretto: 2 milioni 108 mila nel 2011. Nella media europea invece i disoccupati sono più del doppio di questi inattivi. Preoccupa in particolare la Spagna ma i segnali di fumo, come sempre in tempi di crisi, arrivano da tutte le parti. Tanto che a margine dei lavori del fondo Monetario la direttrice Christine Lagarde suona energica l'allarme sulla disoccupazione in Europa. E’ preoccupata soprattutto per i giovani, parla dell'alto rischio di una vera e propria "generazione persa" ed invita a focalizzarsi sulla crescita e sulle riforme prima ancora che sul solo risanamento dei conti. “Senza la crescita – ricorda- non possono esistere posti di lavoro”. Trovarli è impossibile se almeno non si tenta, verrebbe da aggiungere, (con troppa facilità). Anche in terra di Romagna, nella Rimini laboriosa ed instancabile, c’è chi ha detto basta: oltre 4 mila persone, fa sapere la Cgil, hanno smesso di cercare un impiego.
Sara Bucci
Sara Bucci
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