E’ - forse - la forma di dissenso più radicale che un lavoratore possa esternare nei confronti di chi lo rappresenta. Un gruppo di dipendenti della SIT – una quarantina circa secondo fonti della stessa azienda – si sono recati all’ufficio del lavoro per firmare il modulo di revoca del contributo dello 0,40 ai sindacati. Un gesto fortemente simbolico in un momento delicatissimo della trattativa contrattuale. 'I nostri lavoratori – fa sapere uno dei dirigenti dell’azienda, Amedeo Michelotti – sono stanchi dei soprusi ai posti di blocco. Chiedono che venga rispettato il diritto di accedere al posto di lavoro con tranquillità. Nei giorni scorsi – continua Michelotti - si sarebbero verificate azioni violente, ai presidi, nei confronti dei dipendenti che cercavano di entrare: gomme delle automobili tagliate, addirittura aggressioni fisiche'. In alcuni casi questi episodi sarebbero anche stati filmati. Ma non è questo l’unico segnale di disagio – da parte di alcuni gruppi di lavoratori – nei confronti delle modalità con cui viene portata avanti la battaglia per il rinnovo del contratto. I rappresentanti sindacali aziendali della Karnak si sono polemicamente e irrevocabilmente dimessi dalle loro cariche. “Le rivendicazioni dello sciopero sono giuste – dicono in un comunicato – ma non condividiamo i blocchi stradali e le violenze che ne sono scaturite”. L’episodio della SIT sembra insomma aver attivato una sorta di piccola reazione a catena.
E la FLI-CSU risponde: “i veri blocchi incivili sono quelli inscenati dall’ANIS al tavolo della trattativa'.
E in questo clima di tensione può anche capitare che a subire danni siano i dipendenti impegnati nei presidi. Questo – almeno – è quanto ha segnalato un lavoratore frontaliero di Santarcangelo. Tra martedì e mercoledì, 8 autovetture di operai presenti al blocco di Cà Chiavello sarebbero state rigate da ignoti. 'Il danneggiamento – ha dichiarato - è stato segnalato agli agenti della gendarmeria presenti al presidio'.
E la FLI-CSU risponde: “i veri blocchi incivili sono quelli inscenati dall’ANIS al tavolo della trattativa'.
E in questo clima di tensione può anche capitare che a subire danni siano i dipendenti impegnati nei presidi. Questo – almeno – è quanto ha segnalato un lavoratore frontaliero di Santarcangelo. Tra martedì e mercoledì, 8 autovetture di operai presenti al blocco di Cà Chiavello sarebbero state rigate da ignoti. 'Il danneggiamento – ha dichiarato - è stato segnalato agli agenti della gendarmeria presenti al presidio'.
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