Dati che restituiscono con obiettività la situazione economica del Paese, in difficoltà già dal 2010, anno in cui si contavano 5000 licenze attive nel privato, ora ne risultano poco più di 4000. Nel tempo sono venute meno quelle attività che non davano occupazione - così la interpreta Mussoni - ed è stata mantenuta l’economia reale. L’apertura di nuove aziende che garantiscano posti di lavoro sarà il passo ulteriore. Intanto, spulciando i numeri forniti dalla Segreteria di Stato si scopre che il contratto che regola la maggior parte dei rapporti di lavoro nel settore privato è quello a tempo indeterminato, per un totale di 8.359 dipendenti, in calo però del 4,98% dal settembre 2011. Di questi poco più di duemila sono frontalieri (2.010), cui spetta il primato dei contratti a tempo determinato (3.443), ma anche qui si registra una certa flessione dall’anno precedente. Diversi anche i sammarinesi a part time: 1.221 a tempo indeterminato, 188 determinato. E’ l’industria manifatturiera il settore che impiega la fetta più consistente di forza lavoro con 5.176 addetti, seguito dal commercio che dà lavoro a oltre 3000 persone (3.182). Dei 1042 disoccupati effettivi, la maggior parte - 170 - sono giovani tra i 20 e i 24 anni. Chi ancora studia spesso s’iscrive nelle liste di mobilità. In generale chi non lavora ha un diploma di maturità (431). Scende anche il ricorso a personale italiano distaccato presso aziende sammarinesi: dai 188 incarichi conferiti a settembre 2011, si passa agli attuali 149. Contenuto anche il dato sulle collaborazioni (165 set. 2012, 173 set. 2011, 159 set. 2010).
Silvia Pelliccioni
Silvia Pelliccioni
Riproduzione riservata ©