Giovani, laureati e specializzati. Ma all'eterna ricerca di un lavoro. Eppure, secondo il sole 24 ore, ancora qualcosa manca, nella loro preparazione. Cinque – su tutte - le lacune individuate. A partire dalla scarsa conoscenza delle lingue: intesa come padronanza di un certo livello e non certo di quel poco che serve per muoversi in vacanza. Stesso discorso per le competenze digitali: tralasciando un'infarinatura di base, gli italiani rimarrebbero deboli in conoscenze informatiche, attese soprattutto da neolaureati e neoassunti. Ampia – infatti, secondo gli esperti – l'offerta lavorativa per figure specifiche, e gettonatissime le conoscenze di Big Data e linguaggi di programmazione . In terza posizione la scarsa esperienza lavorativa, avventura alla quale i ragazzi si approccerebbero per la prima volta spesso solo in età tarda, non prima di aver raggiunto la laurea. Pochi, poi, coloro che sanno davvero utilizzare il web alla ricerca di un impiego. In ultimo, ma non meno importante, la mancanza di “Vocazione internazionale”: al di la delle intenzioni, nei fatti i giovani sarebbero infatti spaventati all'idea” di partire alla volta dell'Europa o del resto del mondo per più di 12 mesi. Mille le remore da loro dimostrate nell'abbandono di quell'ultima certezza loro rimasta, divisi nella non facile scelta tra il lavoro e affetti.
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