Nel pomeriggio la CSU ha inviato una richiesta di incontro ai capi gruppo consiliari di tutte le forze politiche sul lavoro occasionale e accessorio. Si tratta di un Decreto al cui interno, all'articolo 7, è stata introdotta per le attività economiche, nell'ambito del lavoro occasionale e accessorio, la possibilità del lavoro dei familiari di primo grado, anche pensionati, senza porre alcun limite in termini di orari e di periodo di impiego.
In tal senso la CSU ha chiesto fin d'ora di non ratificare tale Decreto, all'ordine del giorno della seduta del Consiglio Grande e Generale di giovedì 23 aprile. "Un Decreto rispetto al quale la CSU - si legge nella lettera - ha espresso a più riprese la sua ferma contrarietà, in quanto rappresenta un ulteriore e incomprensibile freno all'occupazione. Infatti anche il lavoro occasionale e accessorio, per il quale esistono specifiche liste di avviamento al lavoro, può rappresentare una risposta, anche se parziale e temporanea, alla massiccia domanda di occupazione dei disoccupati, il cui numero è in costante e inesorabile aumento.
In tal senso la CSU ha chiesto fin d'ora di non ratificare tale Decreto, all'ordine del giorno della seduta del Consiglio Grande e Generale di giovedì 23 aprile. "Un Decreto rispetto al quale la CSU - si legge nella lettera - ha espresso a più riprese la sua ferma contrarietà, in quanto rappresenta un ulteriore e incomprensibile freno all'occupazione. Infatti anche il lavoro occasionale e accessorio, per il quale esistono specifiche liste di avviamento al lavoro, può rappresentare una risposta, anche se parziale e temporanea, alla massiccia domanda di occupazione dei disoccupati, il cui numero è in costante e inesorabile aumento.
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