Per la Csu punto fermo nella riforma del mercato del lavoro approdata in consiglio e’ partire dal contratto industria perché i principi della contrattazione vengano estesi a tutti i lavoratori occupati e a quelli che entreranno nel mondo del lavoro. In sintesi queste le richieste fatte al governo: sulla Formazione lavoro i sindacati chiedono che, una volta terminato il periodo di prova stabilito dalla legge, il contratto venga trasformato a tempo indeterminato. Inoltre, in base a quanto stabilito nel contratto industria, venga specificato che le assunzioni nominative devono essere effettuate solo a tempo indeterminato. Fermo no all’introduzione nel testo di legge delle “assunzioni in addestramento”, ovvero al cosiddetto salario d’ingresso, materia che è di esclusiva competenza dei rinnovi contrattuali. Sui lavori atipici (interinali e consulenze) la Csu chiede la piena applicazione dei regolamenti sottoscritti con il contratto industria e artigianato, salvaguardando i diritti contrattuali esistenti nei vari settori. Inoltre, che venga colmata la lacuna che vede la legge in discussione non prevedere sanzioni contro gli abusi nel mondo del lavoro.
Capitolo Frontalieri: le regole sulla stabilizzazione previste nel contratto dell’industria devono essere estese a tutto il mondo del lavoro. In conclusione, la richiesta sindacale che i Decreti Reggenziali che dovranno emanare i regolamenti applicativi siano contestuali all’approvazione della legge.
Capitolo Frontalieri: le regole sulla stabilizzazione previste nel contratto dell’industria devono essere estese a tutto il mondo del lavoro. In conclusione, la richiesta sindacale che i Decreti Reggenziali che dovranno emanare i regolamenti applicativi siano contestuali all’approvazione della legge.
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