E’ la prima delle 15 assemblee volute dal Sindacato per illustrare, a lavoratori e pensionati, il progetto di legge di riforma del sistema previdenziale che il Governo ha già presentato in luglio alla prima lettura consiliare. La Csu ha illustrato l’insieme delle proposte, dai progetti di legge agli emendamenti, alle richieste di modifica e integrazione avanzate dal sindacato e già inviate all’Esecutivo. Tra i nodi da sciogliere c’e’ quello dell’età pensionabile. Rispetto al periodo di tempo e ai meccanismi indicati dal Governo per alzare l’età a 65 anni, la CSU chiede di stabilire maggiore gradualità e progressione. Rispetto invece ai requisiti anagrafici e contributivi, in cui si prevede il diritto di andare in pensione a 60 anni con una anzianità contributiva di 40 anni, il sindacato chiede la possibilità di prevedere altre forme di flessibilità considerando, ad esempio, l’ipotesi di collocamento in pensione a 61 anni con 39 di retribuzione, a 62 con 38 e così via. Intanto il Segretario di Stato alla sanità si è impegnato a convocare un nuovo incontro con il sindacato al termine del ciclo di assemblee – l’ultima è in calendario per il 28 settembre – e prima della presentazione della legge e dei relativi emendamenti alla Commissione Consiliare.
Come annunciato, la CSU ha anche avviato la raccolta di firme a sostegno della petizione che chiede al Consiglio Grande e Generale di non approvare il progetto di legge di riforma delle politiche del lavoro proposto dal Governo e di riaprire il confronto con le forze sociali per modificare sostanzialmente il provvedimento. 225 le adesioni raccolte solo il primo giorno.
Come annunciato, la CSU ha anche avviato la raccolta di firme a sostegno della petizione che chiede al Consiglio Grande e Generale di non approvare il progetto di legge di riforma delle politiche del lavoro proposto dal Governo e di riaprire il confronto con le forze sociali per modificare sostanzialmente il provvedimento. 225 le adesioni raccolte solo il primo giorno.
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