Concordo che il vero problema di San Marino è il riciclaggio del denaro sporco ed il riciclaggio dei vecchi politici. Peccato che le Associazioni abbiano sbagliato clamorosamente il loro bersaglio perché, se fossero stati attenti, alle prese di posizione dei Sammarinesi per la Libertà in merito al rinnovamento, non gli sarebbe sfuggito, fra le tante iniziative, che in occasione dell’ultimo Consiglio Grande e Generale della scorsa legislatura (nel 2008), proprio i Sammarinesi per la Libertà proposero un emendamento alla legge elettorale che, se fosse stato accolto, si sarebbe impedito a coloro che avevano svolto due o al massimo tre legislature consecutive, di essere eletto nuovamente quale Consigliere. Questo emendamento, è bene ricordarlo, ebbe 11 voti favorevoli su 60 e, quindi, i protagonisti degli “ultimi famigerati quindici anni di politica sammarinese”, come correttamente vengono definiti dalle Associazioni, sono ancora seduti in Consiglio Grande e Generale.
Così, come se fossero stati attenti alle posizioni dei Sammarinesi per la Libertà, non si accorgerebbero solo oggi che abbiamo sempre contrastato pubblicamente e criticato fortemente, in primis per il rischio riciclaggio, le scelte di politica economica che riguardavano lo sviluppo incontrollato della piazza finanziaria, del settore delle costruzioni, degli autonoleggi e così via; sviluppo selvaggio che ha portato il paese nell’attuale situazione devastante per quanto riguarda il rapporto con l’esterno e con grave nocumento per l’economia reale.
Ora qui non si tratta di fare di tutta un’erba un fascio, ma si tratta di prendere atto con realismo e con coraggio che alcuni settori della nostra economia sono settori in cui è più facile riciclare denaro proveniente dalle attività della malavita organizzata e che non solo non potranno più essere incentivati, ma che devono essere assolutamente monitorati attraverso tutti gli strumenti concreti che, in particolare, la legge anti riciclaggio consente.
Ribadisco con forza la mia contrarietà alla decisione del Consiglio dei XII che, prima di effettuare una scelta del genere, avrebbe dovuto chiedersi da dove viene il denaro che è servito a costruire migliaia di immobili che come numero è al di sopra in modo stratosferico al fabbisogno di un paese con le dimensioni come il nostro e soprattutto al di sopra di ogni capacità di investimento lecito.
Solo una minima parte del denaro impiegato nel settore edile, è denaro proveniente da attività sane e la prova è che il prezzo degli immobili, nonostante questi continuino ad essere invenduti, non accenna a diminuire.
Ribadisco con forza che oggi, quando le infiltrazioni mafiose a San Marino sono sotto gli occhi di tutti, negare l’esistenza di questo fenomeno che si è radicato nel nostro paese attraverso alcuni comparti, fra i quali quello dell’edilizia, con la complicità-interessenza di una parte della politica chiaramente individuabile, significa o non capire o essere conniventi e, soprattutto, significa negare le raccomandazioni degli Organismi Internazionali che hanno per diversi anni allertato lo Stato di San Marino circa la pericolosità di incentivare in modo indiscriminato e senza controllo i settori a rischio riciclaggio.
Rimando quindi al mittente l’accusa di ragionamento “sgangherato” e “qualunquista” , in quanto si tratta di argomentazioni sostenute sia dagli Organismi Internazionali sia dalle informazioni emerse durante i lavori dei vari Convegni anti-mafia tenutisi sia in Repubblica, che nelle zone limitrofe e rimango alquanto sorpresa dalla reazione, spropositata e di molto al di sopra delle righe di queste Associazioni, che deve interrogarci quali siano gli effettivi interessi che stanno difendendo.
Prendo atto, infine, che le Associazioni Ecso e Ases perseverano nel vecchio metodo della politica sammarinese, cioè quello di insultare e tentare di delegittimare le persone quando non si hanno argomenti a supporto per contrastare quanto da me evidenziato nell’intervista sul quotidiano La Voce del 1° maggio u.s.
>> 02/05/2011 ECSO-ASES: Riciclaggio di politici!
>> 04/04/2011 ECSO-ASES: ultima risposta a Monica Bollini
Monica Bolllini-Sammarinesi per la Libertà
Così, come se fossero stati attenti alle posizioni dei Sammarinesi per la Libertà, non si accorgerebbero solo oggi che abbiamo sempre contrastato pubblicamente e criticato fortemente, in primis per il rischio riciclaggio, le scelte di politica economica che riguardavano lo sviluppo incontrollato della piazza finanziaria, del settore delle costruzioni, degli autonoleggi e così via; sviluppo selvaggio che ha portato il paese nell’attuale situazione devastante per quanto riguarda il rapporto con l’esterno e con grave nocumento per l’economia reale.
Ora qui non si tratta di fare di tutta un’erba un fascio, ma si tratta di prendere atto con realismo e con coraggio che alcuni settori della nostra economia sono settori in cui è più facile riciclare denaro proveniente dalle attività della malavita organizzata e che non solo non potranno più essere incentivati, ma che devono essere assolutamente monitorati attraverso tutti gli strumenti concreti che, in particolare, la legge anti riciclaggio consente.
Ribadisco con forza la mia contrarietà alla decisione del Consiglio dei XII che, prima di effettuare una scelta del genere, avrebbe dovuto chiedersi da dove viene il denaro che è servito a costruire migliaia di immobili che come numero è al di sopra in modo stratosferico al fabbisogno di un paese con le dimensioni come il nostro e soprattutto al di sopra di ogni capacità di investimento lecito.
Solo una minima parte del denaro impiegato nel settore edile, è denaro proveniente da attività sane e la prova è che il prezzo degli immobili, nonostante questi continuino ad essere invenduti, non accenna a diminuire.
Ribadisco con forza che oggi, quando le infiltrazioni mafiose a San Marino sono sotto gli occhi di tutti, negare l’esistenza di questo fenomeno che si è radicato nel nostro paese attraverso alcuni comparti, fra i quali quello dell’edilizia, con la complicità-interessenza di una parte della politica chiaramente individuabile, significa o non capire o essere conniventi e, soprattutto, significa negare le raccomandazioni degli Organismi Internazionali che hanno per diversi anni allertato lo Stato di San Marino circa la pericolosità di incentivare in modo indiscriminato e senza controllo i settori a rischio riciclaggio.
Rimando quindi al mittente l’accusa di ragionamento “sgangherato” e “qualunquista” , in quanto si tratta di argomentazioni sostenute sia dagli Organismi Internazionali sia dalle informazioni emerse durante i lavori dei vari Convegni anti-mafia tenutisi sia in Repubblica, che nelle zone limitrofe e rimango alquanto sorpresa dalla reazione, spropositata e di molto al di sopra delle righe di queste Associazioni, che deve interrogarci quali siano gli effettivi interessi che stanno difendendo.
Prendo atto, infine, che le Associazioni Ecso e Ases perseverano nel vecchio metodo della politica sammarinese, cioè quello di insultare e tentare di delegittimare le persone quando non si hanno argomenti a supporto per contrastare quanto da me evidenziato nell’intervista sul quotidiano La Voce del 1° maggio u.s.
>> 02/05/2011 ECSO-ASES: Riciclaggio di politici!
>> 04/04/2011 ECSO-ASES: ultima risposta a Monica Bollini
Monica Bolllini-Sammarinesi per la Libertà
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