“In 3 anni abbiamo attraversato il deserto”. Tito Masi riassume così il ciclone che ha investito la Cassa di Risparmio da maggio del 2009 con l’azzeramento dei vertici, le pesanti accuse rivolte dalla Procura di Forlì, i problemi di liquidità, il rischio di vedere in liquidazione coatta il gruppo Delta. Tutto questo appartiene al passato. L’accordo con Delta è stato omologato anche se, sottolinea il Presidente della Fondazione, le perdite subite di qui al 2020 rendono possibile una svalutazione dei crediti. La Cassa insomma è consapevole dei problemi ancora aperti ma guarda con fiducia al futuro, lavora al progetto di rilancio e accoglie con favore l’ordine del giorno adottato dal Consiglio su sollecitazione del Fondo Monetario Internazionale per ricapitalizzare la banca. I tempi, dice, sono scaduti. Paolo Borin è il nuovo direttore generale di Cassa di Risparmio. Arriva dalla Banca Popolare Friulana dove, fino al mese scorso, era vice direttore generale. Masi ringrazia pubblicamente Luca Simoni. La nostra speranza, dice, era che potesse rientrare. Ha deciso di fare un passo indietro visto il protrarsi delle vicende giudiziarie. Ha la stima della Cassa e della Fondazione. Rimarrà in un ruolo diverso. Borin prenderà servizio l’11 aprile, consapevole delle difficoltà che attraversa il sistema bancario e finanziario del Titano. Leone Sibani intanto si prepara a passare il testimone. In aprile scade il suo mandato triennale. Anni difficili, ricorda, in cui ogni giorno non sapevamo se il giorno dopo poteva ancora operare perché, sottolinea, per assenza di liquidità si fallisce e si può morire.
Nel video le interviste a Tito Masi, presidente fondazione San Marino Sums e Paolo Borin, direttore Carisp.
Sonia Tura
Nel video le interviste a Tito Masi, presidente fondazione San Marino Sums e Paolo Borin, direttore Carisp.
Sonia Tura
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