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Pensioni di fine anno a rischio? Segretario Ciavatta rassicura: "Saranno versate"

Il timore è che non ci siano fondi. A sollevare la questione è la Centrale sindacale unitaria

di Mauro Torresi
20 ott 2020
A sinistra il Segretario Roberto Ciavatta. Foto sullo sfondo Pixabay
A sinistra il Segretario Roberto Ciavatta. Foto sullo sfondo Pixabay

Alle incognite sul futuro economico e finanziario della Repubblica si aggiunge quella legata al versamento delle pensioni. È la Csu a focalizzarsi sulla questione, nel chiedere un incontro con il responsabile alla Sanità Roberto Ciavatta. Il sindacato esprime preoccupazione per i pagamenti di fine anno dopo che, nell'ultima Commissione Sanità, il Direttore amministrativo dell'Iss aveva parlato di una situazione difficile e di un disequilibrio di circa 38 milioni e 600mila euro, con riferimento al bilancio 2019. Tra le soluzioni prospettate in quell'occasione, l'apertura di linee di credito o un utilizzo dei fondi del primo pilastro per coprire 10 milioni e pagare la doppia pensione a dicembre.

Ma il responsabile della Sanità Ciavatta assicura che i versamenti arriveranno e, allo stesso tempo, parla di una serie di responsabilità del passato. Negli ultimi tre anni, dal 2017 al 2019, afferma, non sono stati coperti dallo Stato gli sbilanci dei fondi pensione dei lavoratori dipendenti e autonomi. Il risultato, spiega, è “un consistente ammanco nelle casse dell'Istituto” che concorre, quindi, alla crisi di liquidità. Questo però, prosegue Ciavatta, “non significa che non le pagheremo”. Bisognerà girare i fondi dallo Stato verso l'Iss e, nella peggiore delle ipotesi, anticipa, si dovrà accendere un mutuo da ripagare poi nell'anno successivo. La questione non si chiude qui per Ciavatta che annuncia esposti “se dovessero emergere responsabilità” relativamente alle azioni del passato.


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