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Pensioni, Presidente Fondiss: “Fondo sano". Tra le proposte: 'togliere' Bcsm da banche depositarie

14 mag 2021
Il Segretario Roberto Ciavatta e la presidente del Fondiss Maria Antonietta Pari
Il Segretario Roberto Ciavatta e la presidente del Fondiss Maria Antonietta Pari

Il fondo pensione relativo al secondo pilastro è “sano”. Ad affermarlo la presidente del Fondiss Maria Antonietta Pari che, insieme al Comitato amministratore, è al lavoro sugli aggiornamenti alla legge istitutiva del fondo, la 191 del 2011. Si procede confrontandosi con la politica ed emergono alcune possibili novità. Tra le proposte, quella di 'togliere' Banca Centrale come banca depositaria per i fondi e, allo stesso tempo, dare la possibilità di gestione anche alle società assicurative. Imprese, queste ultime, che hanno in genere una disponibilità maggiore di capitale, spiega Fondiss.




Nelle scorse ore l'incontro con il segretario alla Sanità Ciavatta con, al centro, proprio l'aggiornamento della normativa, e la consegna di un documento elaborato da una Commissione tecnica. Seguirà un altro confronto, con la Segreteria di Stato alle Finanze. Si arriverà poi al testo che sarà presentato ufficialmente il 26 maggio in un evento pubblico a Domagnano. “Si tratta di un fondo giovane – dice la presidente Fondiss – e lo spirito è quello di rendere un servizio sempre più proficuo ed efficiente, garantendo gli iscritti e dando un rendimento”. Proprio la politica degli investimenti è all'attenzione del Comitato amministratore. Operazioni ad oggi statiche, spiega Maria Antonietta Pari, vista la “normativa vincolante”.

Sul fronte del primo pilastro, invece, gli ultimi dati sono stati illustrati in Commissione sanità dal direttore amministrativo dell'Iss Forcellini. Per il 2020 previsto un disavanzo tra contributi incassati e pensioni erogate di 30 milioni di euro per i dipendenti e di 3 milioni e mezzo per gli autonomi. Per il 2021 probabile disavanzo di 50 milioni per la prima categoria di lavoratori e 7 milioni e mezzo per gli autonomi. Lo Stato è già intervenuto, per l'anno passato, con 21 milioni e mezzo per ridurre il disavanzo e, si prevede, versando 28 milioni di euro nel 2021 sempre per le pensioni dipendenti.





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