Sono numerosi gli scatoloni, carichi di documenti ritenuti utili all’indagine e portati in tribunale nella serata di ieri. Il loro esame servirà a ricostruire il percorso di denaro, secondo gli inquirenti oggetto di riciclaggio. Già iniziato un primo vaglio e lunedì riprenderà in maniera molto approfondita. Gli uffici della Finprojetc, in realtà, sono stati trasferiti a Dogana e, almeno tecnicamente, non si trovavano più nel palazzo di Fiorina, ma gli inquirenti erano convinti che qualche pratica fosse rimasta nella vecchia sede e gli accertamenti di ieri lo avrebbero dimostrato. Sospetta anche la ritrosia ad aprire la porta agli agenti della polizia tributaria, che si erano qualificati manifestando anche le ragioni della loro visita. Qualche perplessità anche sulla presenza di Gian Luca Bruscoli, che secondo informazioni non confermate si sarebbe chiuso in bagno. Bruscoli ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione della Finproject, almeno fino al 2009 ed oggi risulta presidente della Prado Fin, che ha sede proprio in quegli uffici, in via Paderna 2. Nel tardo pomeriggio di ieri uno dei suoi avvocati, Enrica Giovanardi, si è recata in sede per chiarire la posizione del suo assistito. La perquisizione era circoscritta alla Finproject e non riguardava a Prado Fin. Nulla si sa su cosa stesse cercando la magistratura. Il Commissario ha fatto riferimento a procedimenti già aperti e a indagini interne, ma l’investigazione potrebbe essere collegata anche ad altre inchieste, aperte fuori territorio, in particolare quella di Roma, riferita alle tangenti Enav. Torna ripetutamente il nome di Tommaso di Lernia e anche su questo gli inquirenti intendono fare piena luce.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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