Sono una 70ina i precari di seconda fascia, quelli cioè che lavorano nella pubblica amministrazione e che non sono stati stabilizzati con il primo intervento. Il governo ha presentato una proposta sulla quale si e’ incentrato il confronto. La maggioranza di loro lavora nell’Iss, poi negli asili nido e nell’azienda servizi. Segretario agli Interni e organizzazioni sindacali hanno stabilito i criteri di carattere generale, facendo il raffronto con quelli usati per gli stabilizzati nel 2003, per una azione omogenea ed equa. Due anni fa per stabilizzare un dipendente non di ruolo erano necessari almeno 1627 giorni, l’intenzione è riproporre lo stesso numero di giorni. Resta da sciogliere il nodo del periodo di riferimento preso in considerazione. L’accordo, una volta stabilito, va ratificato in Consiglio per poi tornare in aula parlamentare per la presa d’atto. Tempi che le due parti si augurano di accorciare entro 31 dicembre. Vista la scadenza della legislatura. In discussione anche il precariato interno, per il quale è necessario ristendere i principi per arrivare all’accordo e in via di conclusione il confronto sulla dotazione organica minima.
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