Diversi giorni addietro i sindacati sammarinesi CSDL e CDLS sono intervenuti sul tema dei prezzi al consumo, in particolare quelli del settore alimentare. Nell’intervento, cui è stato dato grande risalto sulla stampa e alla televisione sammarinese, si è sostenuto che i prezzi dei prodotti alimentari venduti nella Repubblica di San Marino sono più elevati del 6,4 % rispetto alla zona di Rimini.
Come gruppo LA SOCIALE, che opera nella distribuzione alimentare al dettaglio nella Repubblica di San Marino, ci è sembrato che questo dato non fosse veritiero. Abbiamo, quindi, effettuato una spesa molta ampia (circa 50 referenze) di prodotti di prima necessità presso l’ipermercato Le Befane-Conad di Rimini e presso il supermercato La Sociale-Discount di San Marino. I prodotti selezionati, i cui prezzi sono certificati dai relativi scontrini d’acquisto, sono quelli venduti a prezzi
normali. Sono stati, quindi, esclusi referenze (in entrambi gli esercizi commerciali) soggette a offerte o promozioni temporanee.
Lo scontrino di Le Befane-Conad riporta un totale di 130,08 euro. Quello di La Sociale Discount riporta un totale di 112,57, cui va tolto lo sconto SMAC del 2%, per un totale finale di 110,32. La differenza, a favore dell’esercizio commerciale sammarinese, è di 19,76 euro. Lo scontrino dell’esercizio commerciale riminese è più caro di circa il 18%. Andrebbe, poi, considerato che lo Stato sammarinese incassa la monofase sui prodotti alimentari venduti nella Repubblica di San Marino, con varie aliquote in base alla tipologia di merce (2%, 6%, e 17%). In uno scontrino di questo tipo il fisco sammarinese incassa circa 10 euro. Queste imposte sono poi utilizzate dallo Stato, nella gestione del suo bilancio, per necessità d’interesse generale dei sammarinesi. A questo punto, come amministratori del gruppo La Sociale, ci preme fare alcune doverose considerazioni. Nel nostro gruppo lavorano una cinquantina di persone, la maggior parte sammarinesi. In questi anni molto difficili non è stato lasciato a casa nessuno. Continuiamo a erogare un servizio al Paese, anche in termini di distribuzione di beni di prima necessità in esercizi commerciali “sotto casa”, in località come Borgo, San Marino e Chiesanuova. Questo servizio è particolarmente importante per chi ha problemi di mobilità in relazione all’età avanzata o altri motivi. Il nostro gruppo, che integra l’acquisto e vendita all’ingrosso e al dettaglio tramite diverse società, nel 2013 (ultimo dato disponibile, ma molto probabilmente confermato per il 2014) ha versato alle casse dello stato oltre 400.000 euro di monofase, per non parlare poi delle imposte sul reddito dei
dipendenti e delle varie società, nonché i versamenti pensionistici e sanitari di notevole entità. Tutto questo alimenta l’economia sammarinese e contribuisce al sistema fiscale del nostro Paese, con conseguenti benefici per tutta la popolazione. Se non svolgessimo più la nostra attività, perché i sammarinesi sono invitati a recarsi a Rimini per la propria spesa alimentare, né risulterebbe un danno per tutti i sammarinesi. I sindacati, che hanno creato allarmismo con le generalizzazioni non veritiere, evidentemente non si sono resi conto di tutto questo. Fortunatamente la stragrande maggioranza della popolazione sammarinese non li ascolta e non si lasciano ingannare da inutili allarmismi.
Un’ultima considerazione, che riguarda un segmento particolare della vendita di generi alimentari, cioè il latte a lunga conservazione. Abbiamo effettuato una spesa comparativa, sempre presso l’ipermercato Le Befane-Conad di Rimini e La Sociale- Discount di San Marino, di 10 referenze. Sempre senza considerare le offerte temporanee. Lo scontrino di Le Befane-Conad risulta di 11,03 euro, lo scontrino di La Sociale-Discount risulta di 14,43 euro. La differenza in favore dell’esercizio commerciale di Rimini è di 3,40 euro. Lo scontrino dell’esercizio commerciale sammarinese è più caro di circa il 30%. Purtroppo gli esercizi commerciali sammarinesi sono costretti ad acquistare dalla Centrale del Latte Sammarinese, in regime di monopolio permanente, il latte a lunga conservazione (non parliamo di latte fresco) a prezzi non competitivi con il circondario riminese. In questo modo la Centrale del Latte, che qualcuno ha definito un fiore all’occhiello, porta in pareggio i propri bilanci a spese di tutti i consumatori sammarinesi e con grave danno degli imprenditori commerciali del nostro Paese. Perché le associazioni di tutela dei consumatori e i sindacati non hanno mai sollevato il problema?
Come gruppo LA SOCIALE, che opera nella distribuzione alimentare al dettaglio nella Repubblica di San Marino, ci è sembrato che questo dato non fosse veritiero. Abbiamo, quindi, effettuato una spesa molta ampia (circa 50 referenze) di prodotti di prima necessità presso l’ipermercato Le Befane-Conad di Rimini e presso il supermercato La Sociale-Discount di San Marino. I prodotti selezionati, i cui prezzi sono certificati dai relativi scontrini d’acquisto, sono quelli venduti a prezzi
normali. Sono stati, quindi, esclusi referenze (in entrambi gli esercizi commerciali) soggette a offerte o promozioni temporanee.
Lo scontrino di Le Befane-Conad riporta un totale di 130,08 euro. Quello di La Sociale Discount riporta un totale di 112,57, cui va tolto lo sconto SMAC del 2%, per un totale finale di 110,32. La differenza, a favore dell’esercizio commerciale sammarinese, è di 19,76 euro. Lo scontrino dell’esercizio commerciale riminese è più caro di circa il 18%. Andrebbe, poi, considerato che lo Stato sammarinese incassa la monofase sui prodotti alimentari venduti nella Repubblica di San Marino, con varie aliquote in base alla tipologia di merce (2%, 6%, e 17%). In uno scontrino di questo tipo il fisco sammarinese incassa circa 10 euro. Queste imposte sono poi utilizzate dallo Stato, nella gestione del suo bilancio, per necessità d’interesse generale dei sammarinesi. A questo punto, come amministratori del gruppo La Sociale, ci preme fare alcune doverose considerazioni. Nel nostro gruppo lavorano una cinquantina di persone, la maggior parte sammarinesi. In questi anni molto difficili non è stato lasciato a casa nessuno. Continuiamo a erogare un servizio al Paese, anche in termini di distribuzione di beni di prima necessità in esercizi commerciali “sotto casa”, in località come Borgo, San Marino e Chiesanuova. Questo servizio è particolarmente importante per chi ha problemi di mobilità in relazione all’età avanzata o altri motivi. Il nostro gruppo, che integra l’acquisto e vendita all’ingrosso e al dettaglio tramite diverse società, nel 2013 (ultimo dato disponibile, ma molto probabilmente confermato per il 2014) ha versato alle casse dello stato oltre 400.000 euro di monofase, per non parlare poi delle imposte sul reddito dei
dipendenti e delle varie società, nonché i versamenti pensionistici e sanitari di notevole entità. Tutto questo alimenta l’economia sammarinese e contribuisce al sistema fiscale del nostro Paese, con conseguenti benefici per tutta la popolazione. Se non svolgessimo più la nostra attività, perché i sammarinesi sono invitati a recarsi a Rimini per la propria spesa alimentare, né risulterebbe un danno per tutti i sammarinesi. I sindacati, che hanno creato allarmismo con le generalizzazioni non veritiere, evidentemente non si sono resi conto di tutto questo. Fortunatamente la stragrande maggioranza della popolazione sammarinese non li ascolta e non si lasciano ingannare da inutili allarmismi.
Un’ultima considerazione, che riguarda un segmento particolare della vendita di generi alimentari, cioè il latte a lunga conservazione. Abbiamo effettuato una spesa comparativa, sempre presso l’ipermercato Le Befane-Conad di Rimini e La Sociale- Discount di San Marino, di 10 referenze. Sempre senza considerare le offerte temporanee. Lo scontrino di Le Befane-Conad risulta di 11,03 euro, lo scontrino di La Sociale-Discount risulta di 14,43 euro. La differenza in favore dell’esercizio commerciale di Rimini è di 3,40 euro. Lo scontrino dell’esercizio commerciale sammarinese è più caro di circa il 30%. Purtroppo gli esercizi commerciali sammarinesi sono costretti ad acquistare dalla Centrale del Latte Sammarinese, in regime di monopolio permanente, il latte a lunga conservazione (non parliamo di latte fresco) a prezzi non competitivi con il circondario riminese. In questo modo la Centrale del Latte, che qualcuno ha definito un fiore all’occhiello, porta in pareggio i propri bilanci a spese di tutti i consumatori sammarinesi e con grave danno degli imprenditori commerciali del nostro Paese. Perché le associazioni di tutela dei consumatori e i sindacati non hanno mai sollevato il problema?
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