Il discorso sull’equità, così distintamente richiamato durante lo sciopero del 14 dicembre scorso, non è affatto stato recepito dalla manovra finanziaria divenuta legge. Così, per la CDLS, il commento è ancora negativo, e il segretario generale Marco Tura va anche oltre, parlando di “attentato alla democrazia. Il concetto è un po’ forte, mi rendo conto – puntualizza – ma stiamo assistendo a ripetuti tentativi di rompere il fronte comune dei lavoratori, mettendo gli uni contro gli altri i dipendenti pubblici contro quelli privati, e i residenti contro i frontalieri”. E cita provvedimenti iniqui come l’aver penalizzato le indennità del pubblico impiego, “senza una vera progettualità – dice – ci si limita a togliere soldi senza criterio”. E poi c’è la stangata sui frontalieri, una sovratassa già definita discriminatoria. “Questo inoltre – aggiunge Tura – ci crea grossi problemi nei rapporti con l’Italia, in un momento cruciale come questo, in cui chiediamo, come sindacato, di poter entrare in Europa. Penso – conclude – che chi ha preso questa decisione dovrà assumersi pienamente la responsabilità delle conseguenze, che secondo noi saranno gravissime”. Per quanto riguarda i contratti, per la prima volta tutti scaduti nel 2010, il sindacato è orientato a chiedere un adeguamento economico che tuteli il potere d’acquisto delle retribuzioni. “La crisi si supera – sostiene Tura – dando soldi a chi contribuisce a far circolare moneta, non certo togliendoli”. Nel video l'intervista a Marco Tura (Segretario generale CDLS)
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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