Nel 2018 alcune migliaia di lavoratori frontalieri verranno assunti a tempo indeterminato dopo anni di rinnovi a tempo determinato. Le aziende avevano tempo fino al 31 dicembre per comunicare le disdette che, secondo fonti Anis e Csu, sarebbero state pochissime.
Non ci sono numeri ufficiali ma secondo stime sommarie i due terzi circa dei 5.370 frontalieri che lavorano in Repubblica dal 1° luglio 2018 saranno “stabilizzati” con la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. Potranno beneficiare della misura prevista dall'articolo 32 della legge sviluppo coloro che hanno lavorato ininterrottamente presso la stessa impresa da almeno 18 mesi. Si andranno dunque a parificare le condizioni d'assunzione con quelle in vigore per i sammarinesi e i residenti per i quali il contratto a tempo determinato non può superare la durata di un anno e mezzo.
Le aziende, grazie ad una clausola di salvaguardia, potevano annullare la trasformazione del rapporto in tempo indeterminato ma avrebbero dovuto comunicarlo entro il 31 dicembre e – secondo fonti sindacali e Anis – le disdette pervenute si contano sulle dita di una mano.
A livello contributivo un frontaliere ha un costo maggiore del 4,5% per le aziende ma solo se viene assunto nominativamente, mentre se si seguono le procedure ordinarie attraverso le graduatorie del collocamento, e non ci sono sammarinesi o residenti disponibili per la stessa mansione, non vi è alcun aggravio.
l.s.
Non ci sono numeri ufficiali ma secondo stime sommarie i due terzi circa dei 5.370 frontalieri che lavorano in Repubblica dal 1° luglio 2018 saranno “stabilizzati” con la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. Potranno beneficiare della misura prevista dall'articolo 32 della legge sviluppo coloro che hanno lavorato ininterrottamente presso la stessa impresa da almeno 18 mesi. Si andranno dunque a parificare le condizioni d'assunzione con quelle in vigore per i sammarinesi e i residenti per i quali il contratto a tempo determinato non può superare la durata di un anno e mezzo.
Le aziende, grazie ad una clausola di salvaguardia, potevano annullare la trasformazione del rapporto in tempo indeterminato ma avrebbero dovuto comunicarlo entro il 31 dicembre e – secondo fonti sindacali e Anis – le disdette pervenute si contano sulle dita di una mano.
A livello contributivo un frontaliere ha un costo maggiore del 4,5% per le aziende ma solo se viene assunto nominativamente, mentre se si seguono le procedure ordinarie attraverso le graduatorie del collocamento, e non ci sono sammarinesi o residenti disponibili per la stessa mansione, non vi è alcun aggravio.
l.s.
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